Attimi di tensione dopo il funerale di Maati Moubakir, 17enne ucciso a Campi Bisenzio. Si sono tenute le esequie oggi, mercoledì 15 gennaio, a Certaldo e le forze dell'ordine sono intervenute dopo che il corteo è uscito dalla chiesa di San Tommaso per andare al cimitero.
Non è ancora chiara la dinamica ma pare che un ragazzo, di origini nordafricane, abbia atteso il passaggio del corteo con gli amici della vittima per una sorta di regolamento di conti. Avrebbe provato a aggredire un giovane e, stando alle testimonianze dei presenti, sarebbe spuntato fuori un coltello.
Non sembra che il caso possa avere a che fare con l'omicidio di Maati Moubakir e che le due cose siano collegate: sembra che i due contendenti avessero problemi in sospeso da qualche giorno, si sarebbero già fronteggiati per altre motivazioni nelle scorse settimane.
Forte lo sconforto degli amici della vittima, che hanno provato anche loro a bloccare l'aggressore. "Questa è una vergogna, perché proprio oggi?" o "Non è una cosa normale" sono state alcune delle frasi proferite verso l'aggressore.
La ricostruzione
Durante il corteo funebre che da piazza Boccaccio si recava verso il cimitero, si sono trovati vicini due giovani, uno maggiorenne di Poggibonsi e un minorenne di Castelfiorentino, che avevano avuto di recente dei contrasti relativi a ragioni sentimentali legate al comune interesse per una ragazza. Si esclude del tutto che la lite e le persone coinvolte possano essere messe in relazione ai fatti avvenuti la notte nella quale Maati è stato ucciso.
Il giovane maggiorenne di Poggibonsi ha colpito al volto con un pugno il minorenne di Castelfiorentino, che era in compagnia di molti amici, i quali hanno inseguito l'aggressore che si è rifugiato in una vicolo senza sfondo, vicolo Rogai, attiguo al percorso del corteo funebre e lo hanno minacciato e forse percosso con qualche ceffone, ma sono intervenuti immediatamente i Carabinieri che hanno fermato le persone. I due sono stati identificati. Il minorenne sta sporgendo querela per percosse in quanto non si configura il reato di lesioni, in assenza di referto medico. Il maggiorenne invece, costernato per l'accaduto, ha rinunciato a sporgere denuncia.
Da quanto si apprende i ragazzi coinvolti e alcuni dei presenti hanno parlato della presenza di un coltello, ma la circostanza non è stata ancora chiarita. Da alcune testimonianze il maggiorenne avrebbe passato ad una ragazza qualcosa, un oggetto che pareva avere un manico di legno, ma non è stato di fatto ritrovato dai carabinieri. Una donna, mentre il maggiorenne era sotto scorta dei carabinieri, avrebbe detto "è stato trovato un coltellino, era lì dove era lui", indicando l'aggressore.
Nel momento del parapiglia un'amico di Maati dice ai carabinieri: "Non va bene, neanche lui che è venuto qui. Ma stiamo scherzando, questa è una vergogna, è venuto qua portandosi un coltello dietro". Gli altri amici gli hanno urlato: "Il nostro amico è morto per il coltello. Vergognati, vergognati. Figlio di p... dopo quello che è successo viene col coltello, quello è morto col coltello e lui viene col coltello...". E poi le minacce "ci vediamo io e te, ti becco, anche la tua ragazza, ci becchiamo!", "se non è domani, è dopodomani".
Antonio Lanzo
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