Monsignor Giovanni Paccosi, ricevendo domenica scorsa nel palazzo vescovile i sindaci, gli amministratori e le autorità militari del territorio, per la consegna del messaggio scritto da papa Francesco per la 58ª Giornata mondiale della Pace, ha espresso gratitudine per l’impegno solidale presente nella diocesi di San Miniato. Il messaggio, dal titolo «Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace», invita a riflettere sulla pace come dono e responsabilità, in sintonia con il tema dell’Anno giubilare.
Rivolgendosi direttamente agli amministratori locali, il vescovo ha definito la politica «la forma più alta di carità». «Nel risolvere i problemi delle persone – ha aggiunto – voi avete il privilegio di sperimentare la gioia che si prova nel dare piuttosto che nel ricevere».
Paccosi ha poi richiamato alla memoria alcuni eventi dolorosi che hanno colpito profondamente le nostre comunità: la morte di Alessandro D’Andrea e Marco Giannini, i due giovani di Forcoli deceduti, il primo nell’esplosione della centrale idroelettrica di Suviana nell’aprile scorso, e il secondo pochi giorni fa in un incidente stradale mentre si recava al lavoro; poi le piccole Diarra e Sokhna, bambine di 4 e 9 anni di Santa Croce, anch’esse scomparse in circostanze tragiche; e infine Mattia Giani, il giovane calciatore di Ponte a Egola, morto durante una partita. «Questi eventi drammatici ci hanno sconvolto – ha osservato – ma hanno anche messo in luce la solidarietà e la coesione delle nostre comunità».
Tra i temi affrontati, anche la crisi del distretto del cuoio, con molte famiglie colpite dalla cassa integrazione. «La nostra crisi locale – ha detto – riflette l’impatto delle crisi nazionali e globali, alimentate dai cambiamenti economici, dal degrado climatico e dalle guerre in corso». Monsignor Paccosi ha poi esaltato il valore del dialogo e il ripudio della guerra: «Le guerre in corso non ci lasciano indifferenti. Le iniziative per la pace che si moltiplicano nelle nostre comunità ci aiutano a non accettare la violenza e il sopruso come mezzi di risoluzione dei conflitti».
Richiamando poi il Giubileo, ha citato papa Francesco: «Il Giubileo è un evento che ci spinge a ricercare la giustizia liberante di Dio su tutta la terra», arrivando ad elencare le tre proposte concrete che il pontefice suggerisce per una pace secondo giustizia: sostenere i paesi poveri attraverso la cancellazione o riduzione del debito estero; difendere la dignità della vita umana eliminando la pena di morte; e promuovere il disarmo globale, liberando risorse economiche da investire nella lotta contro la fame e l’analfabetismo.
«Il disarmo del cuore è un gesto che coinvolge tutti», ha aggiunto, invitando a coltivare piccoli gesti di amicizia e ascolto per avvicinarsi alla pace. L’incontro si è concluso con la preghiera che papa Francesco ha consegnato alle ultime righe del suo messaggio, augurando che il 2025 possa essere un anno di rinnovamento e pace.
Gli amministratori presenti, tra cui il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, hanno espresso gratitudine per le riflessioni condivise. Giani ha sottolineato il ruolo centrale di papa Francesco nel contesto
attuale: «La sua voce è quella di ciascuno di noi – ha dichiarato –; un richiamo autorevole e necessario in un mondo che rischia di ripetere gli errori del passato, lasciandosi sopraffare dall’egoismo e dalla guerra».
Fonte: Ufficio Comunicazioni Sociali – Diocesi di San Miniato
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