Serie di lezioni sul tema 'Cristiano Banti e il Movimento Macchiaiolo, la toscana nell'ottocento'


Nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Cristiano Banti (1824-1904), il comune di Santa Croce sull’Arno, in collaborazione con Nkey e Itermentis, organizza il corso di storia dell’arte dedicato a “Cristiano Banti e il Movimento Macchiaiolo, la toscana nell'ottocento”. Un’occasione per immergersi nella pittura della nostra regione della seconda metà del diciannovesimo secolo e conoscere oltre alle opere il contesto culturale in cui nacquero le tele di Banti, ma più in generale quelle che la critica contemporanea chiama la “rivoluzione macchiaiola”.

Il corso e le iscrizioni

Le iscrizioni sono aperte dal 7 gennaio e gli interessati possono rivolgersi Alla biblioteca comunale di Santa Croce sull'Arno contattando il numero 057130642-389850 o la mail biblioteca@comune.santacroce.pi.it
Le lezioni della dottoressa Silvia Gullì, esperta del periodo Macchiaiolo, guideranno i partecipanti in un percorso articolato in 8 lezioni. La prima si terrà giovedì 16 gennaio 15,30 alle 17 e continueranno ogni giovedì fino al 6 marzo, alla biblioteca comunale di Santa Croce sull'Arno. Questo il programma:
16/01: La rivoluzione pittorica dei Macchiaioli toscani
23/01: Cristiano Banti, un grande pittore e mecenate
30/01: Banti e Boldini: uno speciale rapporto fra mecenate e artista
06/02: Giovanni Boldini: da pittore Macchiaiolo a grande ritrattista
13/02: Tra storia e realtà: l’opera di Giovanni Fattori
20/02: L’emozione pittorica di Silvestro Lega
27/02: Telemaco Signorini, pittore e critico d’arte
06/03: Macchiaioli e Impressionismo: due movimenti a confronto
Il corso offre una panoramica sul movimento dei Macchiaioli, approfondendo la figura di Cristiano Banti, nato a Santa Croce sull’Arno il 4 gennaio 1824 e gli artisti a lui legati. Ogni lezione sarà un viaggio nella storia e nell’arte, per comprendere il contesto culturale e il lascito di questa straordinaria corrente pittorica.

I Macchiaioli, cenacolo pittorico nato a Firenze formalmente nel 1855, rappresentano un'esperienza unica nel loro genere in relazione la territorio in cui lavorarono, la Toscana e rispetto al resto d'Italia. Sono uno dei movimenti considerati rivoluzionari della critica, perché cercarono di superare l'inerzia creata dalla cultura pittorica accademica che tra la fine del '700 e la prima metà del'800 aveva pervaso anche la Toscana. Un movimento eterogeneo, perché pur partendo da una poetica pittorica comune, una sorta di manifesto improntato alla “teoria della macchia”, declinarono in varie sfumature tecniche e artistiche questa idea di partenza.

Non immuni dalle istanze pittoriche di quello spartiacque che è Courbet nella storia dell'arte occidentale, che riporta il realismo in primo piano come categoria conoscitiva nell'atto pittorico, i Macchiaioli, a lungo considerati erroneamente dalla critica longhiana cugini minori del movimento impressionista francese, in realtà furono una corrente indipendente e autonoma che proprio nella loro identità territoriale ritrovarono una forte capacità espressiva.
Molti fecero, a cominciare dal uno dei punti di riferimento della pittura italiana dell '800, Fattori, una lunga e profonda riscoperta di quella tradizione pittorica toscana che dal '300, passando per l'umanesimo e rinascimenti, non si era mai del tutto sopita, ovvero la riscoperta del disegno come atto propedeutico all'opera d'arte. I Il disegno come categoria pittorica

Banti fu uno dei principali esponenti di questo movimento, le sue opere, che raramente nacquero per la vendita, furono un percorso di indagine estetica nel realismo della campagna toscana. L'opera di Banti infatti sembra essere più di altre un percorso di indagine artistica che malvolentieri di adagia su “una maniera”, ma che continua fino alle ultime espressioni a ricercare nuovi aspetti della realtà toscana sia in senso visivo che culturale.

Fonte: Comune di Santa Croce sull'Arno

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