Il Consiglio Comunale di Empoli nell'ultima seduta il 27 dicembre ha trattato la mozione presentata dal Comitato Empoli per la Pace. Il comitato attraverso una nota critica le modalità con cui la maggioranza ha ripresentato e approvato un documento che, secondo il Comitato, non rispecchiava quello proposto, in particolar modo sui temi dell'invio delle armi che erano di fatto stati ignorato nell'atto approvato. Di seguito la nota:
"Abbiamo chiesto di discutere, senza rinvii, a gennaio, prima quindi che il Parlamento ratifichi il Decreto legge del Governo Meloni con cui si sostiene militarmente l'Ucraina. La Mozione 'Centomila No alla guerra', come già riferito in altro comunicato, fa parte di una campagna nazionale sul medesimo documento, ma rispecchia esattamente i punti fondativi scritti sulla Tenda della Pace, che da quasi tre anni manteniamo in Piazza della Vittoria.
Li ricordiamo:
1) No all'invio di aiuti militari in teatri di guerra da parte dell'Italia
2) Si ad un ruolo di mediazione e pace.
3) No all'incremento delle spese militari
4) Si alla ratifica del trattato di proibizioni delle armi nucleari approvato dall'ONU nel luglio 2014
Ultimo e generale:
5) Affermazione del Diritto internazionale sistematicamente violato da tutte le nazioni con diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza ONU.
La mozione proposta era anche perfettamente in linea con la piattaforma della Manifestazione indetta dalla Rete Italiana Pace e Disarmo e dai sindacati confederali del 26 ottobre scorso a cui il comune ha partecipato. A nostro parere c'erano pertanto tutte le condizioni per una approvazione o almeno per un voto libero da disciplina di partito. Con la mozione si chiedeva al Parlamento di non ratificare il Decreto Legge del Governo Meloni di sostegno militare all’Ucraina anche per il 2025, poiché questo ci colloca formalmente – come ormai da 3 anni – quale paese in guerra contro la Russia, ci impedisce di svolgere un ruolo neutrale e credibile di mediazione e di pace ed accelera l’escalation bellica. La mozione conteneva inoltre un punto specifico sulla Palestina e la pulizia etnica in corso. Due richieste chiare, concrete, rivolte al Parlamento inerenti ai suoi reali poteri, non vaghi principi.
La maggioranza, con un emendamento, ha tolto proprio questi punti qualificanti e concreti dal testo approvato, rendendolo quindi del tutto generico e impedendo che il comune di Empoli unisse la sua voce a quella di chi chiede di cessare la via delle armi per imboccare più decisamente quella della diplomazia e di mettere in atto ogni azione utile per interrompere il genocidio che si sta perpetrando in Palestina.
Non possiamo che esprimere rammarico per quanto accaduto e ringraziamo i consiglieri di opposizione che hanno sostenuto, purtroppo senza successo, il testo proposto. L’ impressione è che ancora prevalgono semplificazioni e pressapochismo su un tema vitale per il futuro dell'Europa, dell'Italia, e per la nostra città, che sta pagando e pagherà un prezzo altissimo per questa guerra sbagliata contro la Russia. In ogni caso questa discussione ci ha chiarito che il lavoro che dobbiamo fare nel 2025 per promuovere i nostri cinque obiettivi politici di pace deve proseguire. Parteciperemo, quindi, nell'immediato ad un incontro regionale che si terrà ad Empoli di promozione e spiegazione della campagna nazionale 'La Casa Brucia - Centomila NO alle guerre' organizzato dai promotori della Campagna nazionale, l’associazione 'Disarma, Il Coraggio della Pace', sabato 18 gennaio nel pomeriggio, incontro attualmente in fase di impostazione.
Invitiamo fin da ora l’intero Consiglio Comunale, la Giunta e la cittadinanza tutta a partecipare ed intervenire."
Fonte: Comitato Empoli per la Pace
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