Con una delibera presentata dalla vicepresidente e assessora all’agricoltura, Stefania Saccardi, la Giunta regionale ha approvato una delibera con cui approva il regolamento di attuazione della legge regionale 20/2023, che detta disposizioni in materia di agricoltura sociale in Toscana.
“E’ un settore - afferma Stefania Saccardi - a cui guardiamo con molta attenzione perché riguarda in particolare, ma non soltanto, lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, il cui impiego in agricoltura intendiamo favorire il più possibile. Insieme a loro l’agricoltura sociale si occupa anche di rifugiati e migranti, di soggetti affidati in prova ai servizi sociali, di soggetti condannati alla pena di lavoro di pubblica utilità e di minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale, compresi i giovani né occupati, né inseriti in un percorso di istruzione o formazione, i cosiddetti Neet”.
“Con il regolamento - continua Saccardi - definiamo anche quali requisiti e le modalità occorrono per lo svolgimento delle attività, quali sono le competenze formative e professionali necessarie per l’iscrizione nell’elenco degli operatori di agricoltura sociale, lo schema tipo di relazione da inserire nella Dichiarazione Unica Aziendale, i documenti a corredo della Segnalazione Certificata di Inizio Attività, i limiti per l’idoneità della cucina, le modalità per l’esercizio anche contestuale delle attività di agricoltura sociale con le altre attività agricole, nonché l’utilizzo del contrassegno da parte degli operatori”.
La delibera approva, ai fini dell’acquisizione del parere della competente commissione consiliare, lo schema di regolamento regionale di attuazione della legge regionale 20/2023 e i relativi documenti di accompagnamento, cioè relazione illustrativa e la relazione tecnico normativa.
Il regolamento disciplina anche le prestazioni e i servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive cognitive dei soggetti interessati, anche attraverso l’ausilio di animali allevati e la coltivazione e l’utilizzo delle piante.
Fonte: Regione Toscana
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