Il bilancio della crisi climatica in Toscana per il 2024 racconta di un anno segnato dalla crisi climatica. Siccità prolungate e ondate di calore sono state protagoniste della terza estate più calda registrata dal 1955 nella nostra regione, poi ci sono state alluvioni autunnali in particolare nelle province di Pisa e Livorno, danni da vento sul litorale e allagamenti dovuti da piogge intense in Val Di Cornia. Questi sono stati solo alcuni dei 21 eventi estremi avvenuti in Toscana nel 2024, che segnano un -50% rispetto ai 44 eventi registrati lo scorso anno tra cui le alluvioni della Piana Metropolitana del 2 e 3 novembre 2023, in un contesto nazionale segnato dall’avanzata della crisi climatica.
A scattare questa fotografia di fine anno è l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol, che mette in fila i numeri della crisi climatica in Italia nel 2024, sottolineando come la Penisola ancora una volta si sia fatta trovare impreparata anche in questi ultimi giorni di fine anno contrassegnati da piogge, mareggiate e venti forti. A livello nazionale, nel 2024 e per il terzo anno consecutivo, sono stati oltre 300 gli eventi meteo estremi che hanno colpito la Penisola, arrivando quest’anno a quota 351. Un numero in costante crescita negli ultimi dieci anni: nel 2024 ha visto un aumento degli eventi meteo estremi di quasi 6 volte, +485% rispetto al 2015 (quando ne furono registrati 60). A fare la parte da leone in questo 2024 l’aumento dei danni da siccità prolungata (+54,5% rispetto al 2023), da esondazioni fluviali (+ 24%) e da allagamenti dovuti alle piogge intense (+12%), con un’Italia divisa in due tra poca e troppa acqua. Male il Governo Meloni per l’inerzia dimostrata. In particolare, l’Esecutivo non ha messo in campo strategie di prevenzione e non ha stanziato le risorse economiche necessarie per attuare le azioni prioritarie del PNACC, il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, che ad oggi risulta essere una scatola purtroppo vuota. Inoltre, non è stato ancora emanato il decreto per l’insediamento dell’Osservatorio Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici.
Nel centro Italia ci sono stati 61 eventi estremi, meno che al nord (198) e al sud (92). In Toscana, per quanto riguarda i 21 eventi estremi registrati: 7 sono stati causati da piogge intense (avvenuti nelle province di Lucca, Livorno, Siena, Prato e Pisa); 1 da danni alle infrastrutture (un ponte sulla strada provinciale 57 è crollato lungo il torrente Sterza, tra i territori di Guardistallo e Montecatini Val di Cecina, in provincia di Pisa, dopo che tutta la Val di Cecina è stata investita da una forte ondata di maltempo il 23/9); 3 da danni per grandinate (a Pelago, Rosignano Marittimo e Borgo San Lorenzo); 4 causati da danni da vento (nelle province di Lucca, Grosseto e Pisa); 3 da esondazioni fluviali (a Castelfiorentino, Campiglia Marittima e Montecatini Val di Cecina); 2 da frane da piogge intense (a Massarosa e Montemurlo) e infine 1 dovuto a mareggiate a Marina di Pisa. In tutti i casi, preoccupano anche i danni che gli eventi meteo estremi hanno causato in generale sui trasporti tra cui le interruzioni e sospensioni causate non solo da piogge intense, allagamenti e frane dovute a intense precipitazioni, ma anche dalle temperature record e dalle forti raffiche di vento.
«Quest’anno, in Toscana, registriamo solo un lieve regresso delle alluvioni in rapporto al tragico 2023 (l’anno degli eventi estremi del 2-3 novembre) – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – ma non possiamo tuttavia non ricordare l’evento registrato la sera del 23 settembre 2024 in località Gabella (comune di Montecatini Val di Cecina), quando a seguito di precipitazioni enormi e concentrate (225 mm di pioggia in tre ore) è esondato il Torrente Sterza, travolgendo le vite di Sabine Kingbauer (62 anni) e del nipotino Noah Wagner (di soli 5 mesi), in villeggiatura sul posto. Nell’anno più caldo di sempre, più in generale, non possiamo dimenticare i danni e i lutti che purtroppo la crisi climatica continua a imporci con ritmo sempre più incalzante. Una ragione morale in più per chiedere alla Politica di agire subito con misure draconiane di adattamento e mitigazione. Non possiamo più permetterci di perdere tempo. Ne va della nostra qualità della vita. Qui e adesso».
Infine, spicca poi l’ennesimo record di temperature globali registrato dal programma europeo Copernicus che indica il 2024 come l’anno più caldo da inizio registrazioni con, per la prima volta, il superamento della soglia di 1,5 °C sopra i livelli pre-industriali. Il mese di novembre 2024 è stato il secondo più caldo a livello globale, dopo il novembre 2023, con una temperatura media dell’aria superficiale di 14,1°C, +0,7°C al di sopra della media di quel mese del periodo compreso tra il 1991 e il 2020. Il novembre 2024 è stato di 1,6°C al di sopra del livello pre-industriale ed è stato il 16° mese in un periodo di 17 mesi in cui la temperatura superficiale media globale dell’aria ha superato di 1,5°C i livelli pre-industriali. Anche la temperatura superficiale media marina per il mese di novembre 2024 ha registrato livelli record, con 20,6°C, il secondo valore più alto registrato per il mese, e solo 0,13°C al di sotto del novembre 2023.
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Fonte: Ufficio Stampa di Legambiente Toscana
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