C'è ancora sgomento per la morte di Maati Moubakir, 17enne di Certaldo accoltellato a Campi Bisenzio. Sono ancora in corso le indagini e i carabinieri stanno raccogliendo le immagini delle diverse telecamere dell'area.
Sembra che alla base di tutto ci sia stato un litigio con dei giovani vicino alla discoteca Glass Globe di Campi, dove il 17enne si era recato in treno. Era la prima volta che andava in quel luogo, distante una quarantina di chilometri da casa.
Il litigio sarebbe scoppiato fuori dal locale e proseguito per qualche metro. In via de Tintori Maati Moubakir doveva prendere il bus per andare a Santa Maria Novella, ma è stato accoltellato prima: a trovarlo alcuni giovani che avrebbero chiamato l'ambulanza, a soccorrerlo anche due lavoratori del vicino centro commerciale.
Si cerca di capire se il giovane - descritto come tranquillo e riservato - avesse attriti con altre persone, potrebbero esser stati alle radici della lite. Ci si chiede anche perché fosse solo in quel momento, senza gli amici, e pure in questo caso bisogna far luce. Dalle parole o dalle testimonianze degli amici della vittima potrebbe nascere una pista.
La ricostruzione dei fatti potrà avvenire anche tramite le immagini delle videocamere di sicurezza, acquisite dai carabinieri come spiegato dal direttore della discoteca di Campi Bisenzio, dove Maati ha trascorso la notte fino all'aggressione in strada. A chiusura, come specificato ancora dal locale, fuori non c'era nessuno e all'interno è escluso che sia entrato il coltello, poiché all'ingresso le persone vengono controllate con il metal detector.
L'avvocato della famiglia, "questo omicidio è un campanello di allarme"
"Era un ragazzo che aveva delle criticità, in parte per motivi di salute, in parte per questioni di dipendenza" spiega all'Ansa l'avvocato della famiglia del 17enne Filippo Ciampolini, "e perciò già nel giugno 2024 il tribunale dei Minori di Firenze aveva indicato alle autorità socio-sanitarie competenti, fra cui la Società della Salute dell'area Empolese, di farlo inserire in una idonea struttura terapeutica. Ma tale cosa non è successa, non è stata fatta". Secondo quanto sostenuto dal legale il giovane avrebbe dovuto essere seguito "da una struttura già da sei mesi e i servizi sociali l'avrebbero dovuta individuare, invece ci risulta un rimpallo fra burocrazie sociosanitarie, ci sono stati solo alcuni incontri con i genitori ma senza l'esito indicato dal tribunale" vicenda che "deve indurre chi di dovere a una riflessione: ci sono altri nelle sue condizioni? questo omicidio è un campanello di allarme". Tribunale dei minori e assistenti sociali si sono occupati del 17enne che, come sottolineato da Ciampolini, "non ha avuto denunce, né condanne ma questioni personali di uso di stupefacenti come capita a molti giovani, e non parlo di eroina" specifica infine l'avvocato invitando a rispettare il giovane, la famiglia, il riserbo e il momento di dolore.
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