Alberi a Ponzano, Onda e Comitato IV Novembre: "Nuovo oltraggio"

Nuovo verde in via Redi a Ponzano. L'annuncio dell'amministrazione comunale di Empoli ha fatto storcere il naso ai membri del Comitato Alberi Viale IV Novembre Empoli e di Organismo Nazionale Difesa Alberi. Le due associazioni parlano di "oltraggio" al patrimonio arboreo e di "sessantamila euro di pini in meno". Di seguito la nota congiunta.

Di nuovo, dopo la strage degli 8 pini a Case Fanfani nella Giornata degli Alberi, apprendiamo di un ennesimo progetto di distruzione del patrimonio cittadino, approvato la Vigilia di Natale. Si tratta della piazzetta di Via F. Redi a Ponzano, nota da tempo per l'asfalto disconnesso, trascurato da decenni. Fino al punto che, dopo troppe segnalazioni inascoltate, 70 residenti hanno raccolto firme per abbatterli. Sei pini sani, grandi e robusti, 1200 mq di ombra, 6000 metri cubi di chioma sempreverde piena di benefici, un valore ecosistemico per la comunità di circa diecimila euro ad albero (ma stiamo facendo fare una stima esatta).

Ben consapevoli delle problematiche, siamo stati tre volte in Comune con validissimi professionisti per proporre le soluzioni innovative:
con circa undicimila euro (meno di un terzo della spesa prevista dal Comune per abbatterli e ripiantare i soliti fuscelli) questi pini possono essere salvati, messi in sicurezza e far convivere a lungo con l'asfalto, metodi collaudati e garantiti.

Come? Vengono scoperte le radici, selezionate e se occorre rinforzate, eliminate quelle esploratrici, che fanno danni e non servono alla stabilità, poi vengono posti strati di pomice o capsule di ossigenazione o barriere in modo che la pianta non vada più a cercare ossigeno in superficie.

Le piante così risanate, stabilizzate e consolidate, offrono i loro vantaggi ancora per decenni, le ditte effettuano prove di stabilità e si assumono le dovute responsabilità; nel frattempo si può pensare a delle graduali sostituzioni, se serve, ma è contro ogni buon senso e benessere pubblico fare subito tabula rasa per lasciare una grande isola di calore ben più rischiosa di ogni altra cosa.
Alcuni dati per ragionare? I morti in Italia per inquinamento atmosferico sono circa 80.000/anno, per il caldo 13.000, per incidenti domestici 6000, per incidenti stradali 3000. Per alberi: meno di 10/anno (fonti Istat, Aci, Ars Toscana). Ripianteranno, certo, ma quanto impiega un albero per crescere, sempre che resista alle temperature estive odierne, alla siccità e alla mancanza di personale addetto? Decenni.

Inoltre, dichiarazione del Sindaco: "progetto di piantare 16 alberi tra lecci, frassini, noccioli, aceri, ornielli, ginko e farnia, al posto dei 6 pini"...
Già, a parte i lecci, tutti a foglia caduca, chissà che contentezza quando i cari residenti dovranno spazzarle via, al posto di qualche ago di pino dopo la pioggia... Senza contare che le sempreverdi servono soprattutto d'inverno, quando l'aria è piena di polveri inquinanti.

Un altro grande danno alla città e alla salute pubblica, inaccettabile, soprattutto dopo i recenti proclami e i tanti soldi spesi (40-50.000€ ?) nel Patto Verde NBS, con illustri invitati... Un'altra occasione mancata che poteva e doveva essere un fiore all'occhiello per un' Amministrazione giovane, dopo i tanti errori inferti negli anni alla ricchezza verde della città (meno 300 pini in pochi anni con sostituzioni scarsissime o fallimentari).
Infine, secondo l'Art. 9 della Costituzione, appena rinnovato, "la Repubblica (...) tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi"; e, secondo la recente Sentenza del Consiglio di Stato 9178/2022, "NON SI TAGLIANO ALBERI SENZA VALIDI MOTIVI". Ma è stata anche approvata a giugno 2024 in UE la Nature Restoration Law, che in diversi articoli sottolinea come indispensabile “scongiurare il rischio di riduzione della copertura di spazi verdi urbani, in particolare di alberi”.

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