L’antico detto secondo il quale cambiano i suonatori ma la musica è sempre la medesima si attaglia perfettamente al bilancio preventivo 2025 del Comune di San Miniato, perché niente è cambiato rispetto al passato in termini di progettualità e politica di bilancio.
Così inizia la nota di Lega San Miniato sul bilancio del Comune.
Come negli esercizi passati il bilancio preventivo si risolve nel consueto libro dei sogni. Si ipotizzano 21 milioni di spese di investimento, ma le risorse comunali certe da destinare a tali spese si limitano a circa 1,5 milioni. Gran parte degli investimenti indicati nel bilancio preventivo dipendono da ipotetici finanziamenti della Regione o dello Stato, assolutamente aleatori dei quali non c’è alcuna certezza, come le esperienze passate hanno dimostrato. Al momento gli unici investimenti certi sono quelli già finanziati con i fondi provenienti dal PNRR, il cui valore è di circa 4 milioni. Una somma peraltro molto modesta se raffrontata a quella che molti altri Comuni sono riusciti ad intercettare dal PNRR. Una modesta capacità operativa di cui l’Amministrazione comunale dovrebbe dare spiegazione.
Nel bilancio preventivo 2025 continua la politica dei crescenti accantonamenti milionari nei fondi rischi il cui importo complessivo presunto al 31.12.2024 ha raggiunto la considerevole cifra di 17 milioni di euro. Fra tali fondi primeggia il Fondo svalutazione crediti con oltre 13 milioni di euro già accantonati e con una previsione di ulteriori accantonamenti di oltre 2 milioni per ciascun futuro esercizio. Per avere una idea del “crescendo rossiniano” che caratterizza la politica degli accantonamenti, che la Corte dei Conti in più circostanze ha ricordato non devono essere eccessivi perché sottraggono risorse da destinare ai cittadini, rammentiamo che l’importo dei Fondi rischi è passato dai 12 milioni del 2019 ai 17 milioni di fine 2024. Qualcuno dovrà spiegare questa costante crescita degli accantonamenti nei Fondi rischi che, guarda caso, trova una battuta di arresto solo in prossimità delle competizioni elettorali come è accaduto nella primavera scorsa. Un ridimensionamento che ha avuto l’effetto di rendere disponibili più risorse per i servizi ai cittadini in campagna elettorale.
Un altro fatto che lascia perplessi è l’assenza nella relazione al bilancio di un approfondito richiamo ad alcune “partite” milionarie rimaste in sospeso la cui futura definizione potrà incidere in maniera sostanziale sulle casse comunali. Ci riferiamo al diritto dell’Ente comunale di avere la restituzione dei 7.7 milioni di euro che a suo tempo il Comune versò al Consorzio Etruria a seguito di un arbitrato poi annullato dalla Corte di Appello di Roma, non avendo il Giudice di Roma riconosciuto al Comune di San Miniato il titolo per ricorrere a tale tipo di accordo.
Premesso che qualcuno dovrebbe spiegare come sia stato possibile un tale grossolano errore di valutazione da parte del Comune nel scegliere la modalità di gestione della controversia, la relazione di bilancio avrebbe dovuto esplicitare almeno a che punto è la procedura per il recupero di questi 7.7 milioni di euro, invece silenzio assoluto. Tra le partite sospese di cui niente si dice nel bilancio preventivo vi è anche la fideiussione di circa 400 mila euro a favore del Comune di San Miniato e a carico del Consorzio Etruria, condizione prevista nel famigerato Contratto di Project financing. Una fideiussione di elevato importo rivitalizzata dall’annullamento dell’arbitrato ma della quale non si conoscono le sorti.
Partite finanziarie sospese di elevato importo la cui risoluzione può incidere in maniera significativa sulla risorse disponibili e quindi sulla progettualità futura del Comune. Poiché non tutti fornitori del Comune sono soddisfatti dei tempi di riscossione dei loro crediti, una soluzione positiva delle suddette posizioni sospese potrebbe essere la chiave di volta per garantire oltre a più risorse per l’ intera comunità una più fluida gestione dei flussi di cassa dell’Ente.
In ultimo meritano essere ricordati due ulteriori elementi negativi contenuti nel bilancio 2025. La introduzione dell’IMU per i fabbricati rurali ad uso strumentale fino ad oggi esenti da tale tributo e l’annuncio del probabile aumento della TARI. Qualunque aumento della tassazione in ogni forma e percentuale è assolutamente inaccettabile considerato il costante e crescente accumulo di risorse nei fondi rischi ed il consistente avanzo di amministrazione.
Per tutti questi motivi il nostro è un giudizio assolutamente negativo del primo bilancio della nuova Amministrazione comunale.
Fonte: Ufficio Stampa
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