Bilancio, Centrodestra per Empoli: "Solo tasse e promesse non mantenute"

Gabriele Chiavacci e Andrea Poggianti

Se il detto "il buongiorno si vede dal mattino" ha un fondamento, il primo bilancio del sindaco Mantellassi potrebbe essere visto come un inizio titubante per il nuovo mandato amministrativo.

A esprimersi sul tema sono Andrea Poggianti e Gabriele Chiavacci, rispettivamente capogruppo e vice del Centrodestra per Empoli.

“Molti degli interventi cruciali sono rinviati al 2026 o 2027, e tanti di essi derivano da impegni presi in passato e non ancora realizzati dalla precedente giunta Barnini - dichiarano i consiglieri - Interventi come la ristrutturazione di Palazzo Ghibellino, Porta Pisana e alcune zone del centro o delle frazioni restano incompleti. Notiamo con interesse che alcune nostre proposte, inizialmente respinte, sono state ora integrate: ad esempio, la trasformazione di alcune rotatorie da provvisorie a definitive, la messa in sicurezza del ponte sull’Orme in zona Serravalle, la viabilità a Pagnana e l’introduzione del garante per la disabilità”.

Tuttavia, i consiglieri evidenziano alcune criticità: “Non viene affrontata in modo incisivo la questione della sicurezza in città, né si parla di una strategia concreta per gli alloggi di servizio. La transizione alla raccolta differenziata tramite isole ecologiche viene citata solo come ipotesi. Inoltre, non troviamo piani per rilanciare il commercio nel centro storico dopo le festività natalizie, né segnali di una reale volontà di coinvolgere un socio privato per la gestione della piscina comunale, nonostante questa opzione fosse stata approvata nel 2022”.

Sul fronte fiscale, le preoccupazioni aumentano: “Per il 2025 sono previsti incrementi di IRPEF, IMU e del Canone unico per l’occupazione del suolo pubblico” spiegano Poggianti e Chiavacci.

Secondo i consiglieri, l’aumento dell’addizionale IRPEF con una flat tax applicata oltre i 12.000 euro penalizzerà in particolare il ceto medio. “Chi rientra nella fascia tra 12.000 e 15.000 euro di reddito si troverà a pagare più del doppio rispetto a prima, passando dallo 0,39% o 0,52% al nuovo 0,8%. Anche chi guadagna tra 28.000 e 55.000 euro subirà un aumento significativo, passando dallo 0,78% al massimo dello 0,8%. Per la prima volta, il Comune adotta la soglia massima prevista”.

Le modifiche all’IMU sono un altro punto critico: “Eliminare le agevolazioni per gli immobili dati in locazione a canone concordato o in comodato d’uso disincentiva l’affitto e penalizza il mercato immobiliare. L’aliquota, che passa dallo 0,76% all’1,06%, colpisce indiscriminatamente proprietari di immobili sfitti o occupati.”

Infine, il ripristino del canone di occupazione del suolo pubblico per i cantieri rappresenta un ulteriore aggravio per chi opera nel settore edilizio, nonostante siano ancora in vigore misure come il Superbonus per i condomini e l’efficientamento energetico.

“Esistevano alternative agli aumenti fiscali - concludono Poggianti e Chiavacci. Tagli mirati alle spese improduttive e un percorso di revisione della spesa avrebbero consentito di ridurre il peso del bilancio comunale sulle tasche dei cittadini, senza sacrificare i servizi essenziali”.

Fonte: Ufficio Stampa

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