Cecilia Sala è stata arrestata in Iran. La giornalista, autrice del podcast Stories e penna de Il Foglio, si trova dal 19 dicembre in una cella di isolamento a Evin, a nord di Teheran, nel carcere dove sono rinchiusi molti dissidenti politici iraniani.
La Toscana sta dando il suo sostegno a Cecilia Sala sui social network e anche il presidente Eugenio Giani ha scritto: "La detenzione di Cecilia Sala in Iran per il suo lavoro giornalistico è inaccettabile. Nel 2022, al Next Generation Fest, le abbiamo conferito il Pegaso, simbolo di libertà e coraggio. Oggi, il suo impegno ci sprona a difendere la libertà di stampa e i diritti umani. Uniti, chiediamo il suo immediato rilascio".
Come detto, Sala ha ricevuto il Pegaso dalla regione ma è stata premiata pure a Vinci da 'Li omini boni' nel 2021. Pur giovanissima, è una delle voci e delle firme più prestigiose del giornalismo italiano se si parla di politica e cronaca estera.
Si trovava in Iran per raccontare la Repubblica Islamica. Non è ancora noto il perché dell'arresto. Sala ha potuto effettuare solo due telefonate ai parenti. Nelle ore scorse è stata visitata dall'ambasciatrice italiana in Iran, la Farnesina sta seguendo il caso con attenzione.
Sono molte intanto le personalità politiche toscane che stanno dando supporto a Sala con messaggi di forza e post sui social network. Così Bernard Dika: "Oggi, il suo coraggio sfida la nostra coscienza. Non restiamo in silenzio: facciamo tutto il possibile per riportarla a casa".
Anche l'ex sindaca empolese Brenda Barnini si è espressa: "Cecilia Sala è una professionista del giornalismo d’inchiesta, esperta di medio oriente, capace di fare il suo lavoro con coraggio per far conoscere a tutti fatti e informazioni libere. Il suo arresto a Teheran è davvero una notizia inquietante, chiediamo tutti al Governo italiano di fare tutto ciò che è nel suo potere per riportarla in Italia salva".
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