Si è spenta, nelle ore del Natale, l'ultima abitante civile dell'isola di Gorgona. Luisa Citti, 97 anni, ha concluso la sua lunga esistenza, legata indissolubilmente a quel lembo di terra di 2,2 kmq in mezzo al mare dell'arcipelago toscano. A darne notizia è Il Tirreno di oggi, che spiega che la Citti è deceduta a Firenze, dove era ricoverata in ospedale. La sua figura, un'eccezione in un contesto così particolare come quello di un'isola-carcere, è stata per decenni un punto di riferimento per tutti coloro che vivevano o transitavano per Gorgona.
Nata e cresciuta sull'isola, Luisa Citti era discendente di una delle famiglie che, per volere del Granduca di Toscana, si era stabilita a Gorgona per coltivare la terra e renderla abitabile. Legata profondamente alle sue origini, aveva sempre rifiutato ogni invito a trasferirsi altrove, anche a Firenze dove aveva vissuto in gioventù, preferendo la tranquillità e la bellezza selvaggia della sua isola.
Negli anni, la presenza di Luisa Citti ha contribuito a umanizzare un luogo spesso associato a un'immagine dura e implacabile. Nonostante la vicinanza al carcere, lei ha sempre mantenuto un rapporto cordiale e rispettoso con detenuti e guardie, diventando per loro una sorta di nonna, una figura familiare e rassicurante. La sua casa, un'oasi di pace in mezzo al caos, era sempre aperta a chi avesse bisogno di un consiglio, di un conforto o semplicemente di una chiacchierata.
La scomparsa di Luisa Citti segna la fine di un'epoca. L'isola di Gorgona, da oggi, sarà ancora più solitaria. Ma la sua eredità, la sua capacità di vivere in armonia con la natura e con le persone, continuerà a vivere nel cuore di quanti l'hanno conosciuta e apprezzata. E Luisa Citti tornerà sulla Gorgona per essere tumulata nel piccolo cimitero accanto ai familiari e ai pochi che abitarono su questo lembo di terra.
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