“In una Repubblica nata dalla Resistenza antifascista non si può essere condannati a quattro mesi di reclusione per aver cancellato una svastica. Si tratta di un fatto grave e inquietante che mette sullo stesso piano chi inneggia al nazismo o al fascismo e chi interviene per rimuovere questi ignobili simboli dagli spazi pubblici. Il giovane attivista che, a volto scoperto e in pieno giorno, cancellò le croci uncinate dal centro storico di Massa dovrebbe essere premiato, non condannato a quattro mesi o al pagamento di una sanzione da 1.800 euro. Si tratta di un fatto ancor più incredibile perché avvenuto in un territorio che durante l’ultimo conflitto mondiale ha pagato un tributo altissimo alla furia nazifascista, tanto da essere insignito già nel 1947 della Medaglia d’oro al valor militare per il contributo dato alla lotta di Liberazione. Questa condanna, che ci auguriamo possa essere annullata nei prossimi gradi di giudizio, cancella di colpo un pezzo di storia e crea un pericoloso precedente. Pur rispettando l’indipendenza della magistratura, Sinistra Civica Ecologista non può che esprimere forte preoccupazione per quanto accaduto. In Italia cancellare e rimuovere simboli che si richiamano al nazismo e al fascismo dovrebbe essere un dovere delle istituzioni, non un reato penale”.
Sinistra Civica Ecologista
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