“Il mondo ha bisogno di artisti”: si racconta così, prendendo a prestito il pensiero che Papa Francesco aveva condiviso con i creativi della Biennale d’Arte di Venezia, la nuova sezione dei “Bozzetti diffusi” inaugurata sabato mattina nella cappellina dell’ex ospedale “Lucchesi” di Pietrasanta.
Dodici elementi in gesso negli spazi del piccolo luogo di culto che, un tempo, raccoglieva le preghiere per le persone ricoverate al nosocomio cittadino e che è stato recuperato dall’amministrazione comunale per restituirlo alla comunità: “Quando abbiamo stilato il calendario delle iniziative per celebrare i primi 40 anni di vita del nostro Museo dei Bozzetti – ha spiegato il sindaco e assessore alla cultura, Alberto Stefano Giovannetti – avevamo un obiettivo: donare nuova vitalità alla collezione del complesso museale e, in particolare, ai tesori che erano rimasti più nascosti, magari per banali limitazioni logistiche. Con il recupero della cappellina, frutto di un lavoro di sinergia fra ufficio cultura e lavori pubblici, abbiamo ampliato la fruizione del nostro patrimonio artistico e, nello stesso tempo, recuperato un vero luogo del cuore per le genti di tutta la Versilia”.
“Pietrasanta ha sempre delle proposte innovative – ha sottolineato Ave Marchi, presente alla piccola cerimonia per conto del Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca – e da questa contaminazione fra lo storico, il conservato e i bozzetti nasce sicuramente un arricchimento e una tappa importante per i percorsi museali della città e della provincia”. “Che questo sia un luogo che possa offrire sempre un messaggio buono – l’auspicio di Don Roberto Canale, prima della benedizione – di pace, coraggio e speranza alle persone che passano e si soffermano, anche solo per pochi minuti, a osservarlo”.
Nell’allestimento che la direttrice del Museo dei Bozzetti, Chiara Celli, ha pensato per la cappellina, le opere si presentano come un convivio d’arte sacra e contemporanea: il “Putto adoratore” della Gipsoteca Studio Lapis, “Chiacchiere” (1980) e “Meditation” (1991) di Harry Marinsky, “Angelo Annunciante” e “Sacro Cuore di Gesù” delle Gipsoteche di Pietrasanta, “Il cantico del sole” (1927) di Arturo Tomagnini (in arte Artom), “Omaggio a Marco Pantani” (2004) di Marta Gierut, “Lincoln The Lawyer” (1960) di Avard Fairbanks, “Testa di ragazza” della Gipsoteca Luisi, “Ritratto del figlio Andrea” (1944) di Pietro Bibolotti, “Testa di anziana” della Gipsoteca Stagi e “Testa tecnocratica” (1992) di Wiston A. Wingo esprimono la spiritualità di alcune figure sacre e le molteplici singolarità di persone che chiedono il sostegno di una parola, il riconoscimento di uno sguardo o la condivisione di un gesto.
La cappellina sarà aperta per le visite solo su appuntamento ma la disposizione delle opere è stata pensata per farne apprezzare l’allestimento anche dall’esterno, grazie alla struttura in vetro realizzata sui due affacci, all’ingresso di via Capriglia e lungo il corridoio che conduce allo sportello Urp e al pannello informativo all’entrata della sede municipale.
Fonte: Ufficio Stampa
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