Quarta edizione organizzata dalla cooperativa Il Piccolo Principe. Tra gli interventi anche quelli del professore Pietro Di Martino (didattica della matematica Unipi) e della giovane cantautrice empolese Emma Nolde
Empoli - Sbagliare è davvero sbagliato? Fare errori è un errore o è naturale, umano? Fare errori è un’opportunità?
E i bambini, i giovani come si relazionano all’errore, alla paura di sbagliare? Alla paura di fare domande?
Sono interrogativi che sono stati affrontanti nella 4a edizione di E-venti di senso, iniziativa organizzata dalla Cooperativa Il Piccolo Principe.
Quest’edizione è stata caratterizzata dalla presenza del famoso filosofo e psicanalista Umberto Galimberti. Sul palco sono intervenuti anche il professore di didattica della matematica all’università di Pisa, Pietro Di Martino e la giovane cantautrice empolese Emma Nolde.
Insomma l’errore, la paura di sbagliare e la loro riconsiderazione in ottica positiva sono stati il focus del convegno a cui hanno partecipato circa 300 professionisti tra educatori, insegnanti, psicologi, dirigenti scolastici e altri esperti nel mondo dell’educazione e della formazione.
Si è appreso che l’errore, troppo spesso, soffoca il coraggio creativo e può anche minare la fiducia in se stessi, quando invece l’errore nell’apprendimento è un passaggio fondamentale e necessario verso un processo di maggior comprensione
Il professor Umberto Galimberti nel suo appassionato intervento, durato un’ora, ha affrontato diversi temi relativi alle difficoltà che incontrano i giovani.
Galimberti ha esordito con una frase diretta: “I giovani stanno male”, poi ha elencato i problemi presenti nella scuola, nella famiglia e quelli relativi all’educazione sessuale.
“Nelle scuole elementari si istruisce ma si educa anche, dalle medie l’educazione sparisce. L’educazione vuol dire seguire i ragazzi nei loro processi emotivi e sentimentali, la mente non si apre se prima non si è aperto il cuore. Dico in tutta tranquillità che la scuola italiana non educa, al massimo istruisce, quando ce la fa”.
Molto interessante anche l’intervento di Pietro Di Martino, professore di didattica della matematica all’Università di Pisa: “La paura di sbagliare è l’anti matematica e l’anti scuola e da una nostra ricerca emerge che nei bambini si attiva fin dai primi anni, nella scuola primaria. A scuola si deve sbagliare e lavorare sull’errore, se non si sbaglia mai non è scuola”.
Ancora: “Una classe dove gli studenti hanno tanti perché è una classe vincente, se un insegnante si fa guidare dagli interrogativi degli studenti è una classe vincente. I bambini sfiniscono gli adulti di perché poi quando si arriva alla scuola primaria, in un contesto valutativo, i perché diventano non più curiosità, ma percezione che c’è qualcosa che non capisco e allora la domanda la tengo per me, ed è una sconfitta. Io ho studenti all’università che esordiscono con “forse faccio una domanda scema-sbagliata” e in qualche modo testimoniano la paura di far domande”.
Sul palco è salita anche Emma Nolde, giovanissima e talentuosa cantautrice di Empoli. La musicista ha cantato due canzoni e poi ha fatto un monologo sul tema del convegno: “Ho 23 anni e scrivo canzoni, ho deciso di parlare di avere 23 anni e di non aver fatto ancora niente di speciale. Spesso si ha la sensazione di essere in ritardo, è una cosa della nostra generazione. Io penso che la mia generazione soffra di una pressione che toglie il fiato ai più determinati e la voglia ai non determinati”.
“Lucio Dalla diceva ‘l’impresa eccezionale / dammi retta / è essere normale’” ha detto Emma Nolde.
Presente anche il sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi: “Non è scontato che una cooperativa che si senta addosso un ruolo culturale da esercitare fuori dai servizi che eroga, oltre a quei servizi la cooperativa offre una riflessione alla comunità sul valore dell’educazione, della didattica, di come parlare ai giovani. Diventa così un appuntamento di riflessione per la comunità educante, ma anche di crescita per tutta la città”.
Soddisfatto dell’evento anche il presidente della cooperativa Roberto Beconcini: “Vogliamo creare una cultura educativa per le nostre comunità, ci occupiamo di educazione per varie fasce d’età, gestendo dei servizi. Ci accorgiamo che a volte non basta. E allora ci siamo chiesti: come fare cultura educativa? Con E-venti di senso, giunto alla quarta edizione. Vogliamo regalare un momento di approfondimento e riflessione. Non è stato facile arrivare a Galimberti, quando l’abbiamo raggiunto forse era troppo presto, mancavano ancora 7-8 mesi e ci chiedevamo quante cose potevano cambiare, devo essere sincero, il professore ha risposto molto tranquillamente e si è reso disponibile. Siamo contenti di aver offerto alla collettività un personaggio di questa caratura”.
La direttrice della struttura, Roberta Fabbri: “Ci auguriamo di aver offerto una mattinata di ispirazione, c’è già lo sguardo al domani, per organizzare il convegno del 2025, quello che si può anticipare è che continueremo a mescolare il linguaggio artistico all’aspetto più divulgativo e di narrazione. Posso assicurare che garantiremo la stessa qualità, non v’è dubbio”.
L'evento si è concluso con un reading degli attori Marina Capezzone e Francesco Bianchi.
Il progetto in questione è stato selezionato dalla fondazione “Con i bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile