Si chiama STIL – Servizi Territoriali per l’Inclusione Lavorativa ed è un innovativo progetto teso a valorizzare e migliorare le politiche e le pratiche di inclusione lavorativa delle persone con disagio fisico e psichico.
Messo a punto dalla Fondazione Arezzo Comunità, in collaborazione con ANDEL ASP (Agenzia Nazionale Disabilità/Lavoro), COOB consorzio di cooperative sociali di tipo B e con la partecipazione di un network del territorio aretino composto da Comune di Arezzo, Ufficio Scolastico Territoriale di Arezzo Azienda Usl Toscana sud est, Università degli Studi di Siena - sede di Arezzo, ARTI – Agenzia Regionale Toscana per l'impiego, Organizzazioni del Terzo settore del territorio che si occupano di interventi educativi sulla disabilità e/o inserimento lavorativo delle persone fragili/disabili, il progetto viene reso possibile grazie al fondamentale sostegno economico su base triennale erogato da Fondazione CR Firenze.
L’obiettivo è quello di sperimentare e sviluppare un nuovo modello di incontro domanda/offerta di lavoro per persone disabili, in grado di sensibilizzare le imprese all’adozione di una cultura maggiormente inclusiva e di strutturare un sistema territoriale per la promozione dell’inclusione lavorativa delle persone disabili, con particolare attenzione ai soggetti più fragili.
In particolare verranno realizzate azioni di inclusione socio-lavorativa di persone disabili attraverso servizi di presa in carico e accompagnamento in grado di favorire l’emersione dei bisogni occupazionali della persona fragile/disabile, la valutazione delle abilità e delle potenzialità lavorative dell’individuo, l’orientamento e la formazione finalizzati al lavoro, l’inserimento lavorativo e il monitoraggio e la valutazione del percorso di inserimento effettuato.
Dopo una prima fase del progetto che ha visto la formazione di 2 operatori perché possano gestire il servizio e di favorire l’incontro domanda offerta di lavoro sul territorio, verranno attivati i servizi di reclutamento e formazione degli aspiranti lavoratori che potranno richiedere la valutazione del proprio potenziale lavorativo per l’individuazione dei migliori percorsi da seguire per l’inserimento.
Lo staff selezionato procederà contestualmente alla sensibilizzazione delle imprese, attraverso la ricerca di nuovi contesti di inserimento. Ogni attività sarà monitorata attraverso la somministrazione di questionari e interviste ai lavoratori e alle imprese disponibili.
“I diritti e le autonomie delle persone con disabilità – commenta Lucia Tanti, presidente della Fondazione Arezzo Comunità – rappresentano un nucleo operativo basilare per la Fondazione che intende muoversi su due livelli: quello culturale e quello fattuale. Culturale perché c'è bisogno di una consapevolezza nuova che ci faccia guardare la disabilità con occhi nuovi, fattuale perché sta a noi dimostrare che questo nuovo sguardo funziona e che lavoro vero e disabilità possono e devono stare insieme. Uno stare insieme che produce valore sociale e crescita economica. Un ringraziamento particolare alla Fondazione CR Firenze che con il proprio contributo ci ha messo nelle condizioni di dar vita ad un progetto complesso con durata triennale che ci permetterà di sedimentare una esperienza che vogliamo diventi un paradigma”.
“Crediamo moltissimo in questo progetto – dichiara Bernabò Bocca, Presidente Fondazione CR Firenze – che ha degli aspetti innovativi che posso fungere da modello per analoghe esperienze. La disabilità è una componente del nostro tessuto sociale e ci sentiamo tutti impegnati a favorire quei processi che possono contribuire all’inserimento lavorativo delle persone disabili. Una operazione non facile che richiede specifiche professionalità e, soprattutto, un efficace lavoro di squadra come è stato dimostrato in questa occasione. Siamo grati a tutti i partner che hanno contribuito a questa bellissima operazione con tanta generosità e moltissimo impegno”.
“Quello che si sta realizzando sul territorio di Arezzo - sottolinea Marino Bottà, presidente di ANDEL - è un servizio destinato a crescere e fungere da modello per un nuovo modo di intendere l’inclusione lavorativa. Un approccio che vede la persona disabile come protagonista del processo di inclusivo, supportato dalla comunità di appartenenza. Una strategia che attraverso il concetto di prossimità vuole affrontare i cambiamenti socio economici in atto, la crisi del welfare state e del servizio pubblico di collocamento.
Fonte: Fondazione CR Firenze - Ufficio stampa
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