Nel giorno 3 dicembre 2024, presso la sede ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) di Roma è stata presentata l’edizione 2024 del Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo. Il Rapporto, insieme alla cartografia e alle banche dati di indicatori disponibili per ogni comune italiano, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare il degrado del territorio e l’impatto del consumo di suolo, dell’urbanizzazione e delle infrastrutture sul paesaggio e sui servizi ecosistemici. La relazione ha evidenziato la necessità di un cambio di rotta urgente per arrivare ad un “consumo 0”, traguardo fondamentale da raggiungere attraverso quattro pilastri fondamentali: conoscenza, condivisione, riqualificazione, rigenerazione dell’ambiente antropizzato ma anche delle aree naturali gli spazi verdi che stiamo irrimediabilmente perdendo.
I dati sono spaventosi in questo anno abbiamo costruito 72,5 KMQ di suolo,2,3 mq/secondo valore superiore alla media decennale di riferimento, lontana dall’ obiettivo imposto dall’Unione Europea per il 2030. Il nostro paese, dice ISPRA, non si può permettere tutto questo a livello ambientale ma anche a livello economico, visti i danni che il cambiamento climatico produce anche a causa dell’uso indiscriminato e opinabile dei suoli. Questo processo dovrebbe avvenire minimizzando i processi di artificializzazione e quindi privilegiando sia la riqualificazione del costruito (la cosiddetta edilizia di qualità) sia aumentando il ripristino delle aree più compromesse (ambienti urbani, coste), il riuso delle aree urbane dismesse con necessità di bonifica, ampliamento delle aree vedi ecc. L’assenza di una normativa di riferimento, la necessità di un quadro di indirizzo omogeneo su tutto il territorio per arrivare ad “Uso responsabile del suolo” rende urgente e necessaria una Legge Nazionale che affermi, secondo gli indirizzi europei i principi fondamentali del riuso, la rigenerazione urbana, la limitazione del consumo di suolo.
FONDAMENTALE, dice ISPRA, sarà adottare un piano di ripristino nazionale tra l’altro già previsto dal nuovo regolamento europeo che fornisca anche supporto alle amministrazioni locali, città metropolitane ecc. per modificare gli strumenti urbanistici in itinere con previsioni scellerate. Ora, senza nulla togliere a questo Ente fondamentale, come cittadini ci stiamo battendo strenuamente sul nostro territorio da anni contro l’uso indiscriminato del suolo nell’Empolese Valdelsa ,praticamente inascoltati dalle amministrazioni locali anche vessati con denominazioni tipo: “quelli del no” oppure quelli della “opposizione ideologica” prescindere” che non vogliono lo sviluppo dei nostri territori.
NON VOGLIAMO QUESTO SVILUPPO! Come giustificheranno i nostri sindaci, ora che ISPRA (istituto indipendente) si è espressa in modo inequivocabile, il loro modo di aggredire il nostro territorio? Pensiamo all’ipotesi del gassificatore a Empoli, all’eccessivo consumo di suolo sul Piano Strutturale ad ampliamenti ingiustificati della zona industriale all’aggiramento delle regole ambientaliste; a Vinci il sindaco giustifica la realizzazione di 2 RSA cementificando due colline con iter discutibile...quando ha sul suo territorio edifici nuovi da riutilizzare vedi via condomini in via Limitese o villette accanto al cimitero Eppure i cittadini si sono organizzati civilmente per osteggiare i progetti, si sono inventati alcuni incontri denominandoli “sindaci coraggiosi” per informare queste amministrazioni che alcune scelte si possono ed e si devono fare e questi amministratori lungimiranti ci hanno indicato strade possibili, dove c’è la volontà politica. Ispra ci dà ragione e ci conferma che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta: contrastare questo sistema diffuso e irresponsabile è necessario per il futuro dei nostri figli e questa consapevolezza ci amareggia ancor di più!
Movimento 5 Stelle Empolese Valdelsa
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