Si allungano i tempi per la realizzazione della nuova piscina comunale di Castelfranco di Sotto. Il comune, a causa delle inadempienze dell'amministrazione precedente e in particolare dell'allora assessore allo sport Federico Grossi, ha perso il contributo regionale che era parte integrante del piano finanziario per la realizzazione della nuova piscina. Il progetto di Grossi è risultato insufficiente sia in termini di lavori che di spese occorrenti per gli stessi. Presentato dalla Giunta precedente, prevedeva un impegno economico di 625mila euro, costi che sono poi lievitati a oltre 1 milione, e che la vecchia amministrazione non è riuscita a coprire. Da allora, la mancanza di progettualità per una nuova soluzione ha portato i costi totali di ripristino della struttura e di tutti gli impianti alla cifra record di almeno 3 milioni di euro, che l'assessore Grossi “sognava” di poter coprire con un progetto di ristrutturazione e gestione a partenariato pubblico/privato dal costo esoso di 250 mila euro l'anno, da moltiplicare per i prossimi 20 anni, oltre la rata iniziale di 354.000 euro.
“Io in consiglio comunale c'ero e sedevo sui banchi dell'opposizione, quando fu messo in moto tutta la questione della ristrutturazione della piscina” spiega il vicesindaco Monica Ghiribelli.” Gli importi del progetto a noi sembrarono subito insufficienti e notammo che servivano investimenti che il comune non era in grado di sostenere. Il progetto stesso poi ci risultò subito approssimativo e incompleto. Oltremodo perché nel progetto di Grossi non si era tenuto minimamente conto delle reali condizioni dell'impiantistica, dando per scontato che gli impianti fossero funzionanti, cosa che non era per niente certa”.
Ma andiamo con ordine. Dagli atti che l’amministrazione Mini ha trovato in comune, emerge che a novembre 2021 la vecchia giunta aveva approvato il progetto, diviso in due lotti il cui valore complessivo era di 625mila euro, il primo valeva 180mila euro (finanziamento ministeriale), il secondo 445mila euro (finanziato per 90mila euro con fondi ministeriali, per 354mila con fondi regionali, il resto a carico del bilancio comunale).
Ovviamente tutti i contributi erano soggetti al rispetto di una tempistica di svolgimento dei lavori e a rendicontazione .
Il primo lotto risultava in corso di realizzazione al momento in cui l'amministrazione precedente aveva chiesto i finanziamenti regionali. Il secondo lotto, approvato dalla giunta a metà del 2021 invece, era subordinato all'erogazione del finanziamento regionale.
Le cose però, subito dopo l'avvio dei lavori, cominciano a non andare bene e il primo problema con cui si scontra l'amministrazione comunale al tempo del sindaco Toti è la ditta che ha vinto l'appalto, che si rende inadempiente non svolgendo i lavori, tanto che a novembre 2022 il comune, visti i ritardi dell'impresa e l'aumento del costo dei materiali a causa dalla pandemia, chiede alla Regione una prima proroga che l'ente di piazza Duomo concede, spostando il termine dei lavori e la rendicontazione al 31 luglio dell'anno successivo (2023). Ma le cose nonostante la proroga continuano a non andare bene e arrivati ai primi di luglio del 2023 il Comune, avendo chiesto la risoluzione del contratto per inadempimento alla ditta appaltatrice, da cui riesce a escutere la fideiussione assicurativa, chiede una nuova proroga e sposta la data di fine lavori al 30 giugno 2024, ritenendo entro tale data di ridimensionare e semplificare il progetto - a causa dell'incremento dei costi dei materiali edili - così come comunicato alla Regione. Da notare che il 10 giugno sarebbe scaduto il mandato del sindaco Toti e al 30 di giugno era prevista la consegna dell'immobile e la rendicontazione alla regione. Alla fine però emergerà che non era stato possibile per l'assessore Grossi ridimensionare il progetto entro la cifra prevista e garantire allo stesso tempo la realizzazione delle opere che avrebbero poi in fase di rendicontazione, garantito l'erogazione del contributo regionale.
Nel frattempo, l'assessore allo sport riusciva solo a trovare come unica soluzione un progetto insostenibile da oltre 3 milioni di euro.
L'amministrazione Mini, vinte le elezioni il 10 giugno e insediatasi alla fine dello stesso mese, si trova questa situazione: lavori eseguiti solo in minima parte e l'impossibilità di rendicontarli. Ha comunque immediatamente aperto un'interlocuzione diretta con la Regione rappresentando la necessità di ottenere un'ulteriore proroga che consentisse di rimodulare la proposta sia dal punto di vista progettuale che di sostenibilità economica; richiesta rifiutata considerate le già numerose proroghe concesse alla precedente amministrazione.
“E con questo si arriva ai giorni nostri - spiega il sindaco Mini - quando siamo stati costretti a rinunciare a quel finanziamento anche su consiglio della Regione stessa. In pratica mi sono trovato un contributo di 354 mila euro che era stato rinviato per ben due volte con una situazione di cantiere che per arrivare a compimento necessiterebbe di un investimento di circa 3 milioni di euro.
Abbiamo tentato di usufruire di quel finanziamento per ristrutturare almeno i locali spogliatoi e uffici direzionali, per cercare di salvare il salvabile, ma la Regione Toscana dopo tutto questo tempo ci ha detto di no e, aggiungo, giustamente. Dopo soli sei mesi dall'insediamento chiedere ai nuovi amministratori di avere la soluzione a questo problema mi sembrerebbe quanto meno incauto, vista anche la situazione economica in cui, chi ci ha preceduto, ha lasciato le casse dell'ente comunale. In sostanza ci siamo ritrovati con un finanziamento nettamente insufficiente per i lavori che sarebbero necessari per riaprire la piscina, poiché l'assessore Grossi aveva palesemente sottovalutato i lavori necessari per rimettere in moto l'impianto natatorio.
A questo punto – continua il sindaco Mini - noi garantiamo l'impegno per arrivare alla riapertura della piscina, rimane da capire come. Le linee di finanziamento le abbiamo trovate, con un risparmio per il Comune del 40 per cento rispetto alle precedenti linee proposte dall'assessore Grossi, ma queste non sono comunque attualmente sostenibili dalle casse comunali”.
Fonte: Comune di Castelfranco di Sotto - Ufficio stampa
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