"Da oggi vivremo con una responsabilità in più, vivere bene per noi e per tenere vivo il ricordo di Assane, perché l'insegnamento che ci ha dato era quello di vivere intensamente tutto, farlo col sorriso ed sempre aperti e disponibili verso agli altri". È un ricordo intenso e commosso, ma che guarda avanti, quello che Adama, la sorella maggiore, fa di Assane Niang, il giovane ex calciatore del Ponte a Elsa stroncato prematuramente da un malore a soli 22 anni.
Una scomparsa che ha sorpreso e sconvolto i tantissimi amici, che si sono stretti intorno alla famiglia, in tanti modi, con l'affetto e non solo. Su internet è stata lanciata una raccolta fondi a sostegno della famiglia (già 130 i partecipanti e oltre 2.500 euro raccolti https://www.cotizup.com/assane). Mentre domani sera, in accordo tra famiglia e società sportiva, all'impianto sportivo del Ponte a Elsa ci sarà una fiaccolata per riunire i tanti amici nel suo ricordo.
E guardando a domani e al momento del ricordo collettivo, le parole della sorella fanno il ritratto di un ragazzo speciale, il figlio, l'amico, il fratello che tanti vorrebbero avere. Un ragazzo che ne faceva mille, ma si prendeva anche cura dei suoi cari e di se stesso, che leggeva molto, studiava, costruiva concretamente progetti.
"Passavamo ore in cucina a raccontarci i nostri sogni e progettare il futuro, ci sarebbe piaciuto laurearci entrambi questo anno, lui alla triennale in economia e commercio a Firenze, io alla magistrale in neuroscienze a Pisa, per fare così un regalo a nostra madre. Lui voleva viaggiare, fare esperienza all'estero, pensava già di fare un anno di Erasmus posta laurea." Tre figli molto uniti, Adama, Assane e la più piccola, Fatou, 16 anni ma "impegnata" come rappresentante di istituto al Liceo Pontormo. Un ragazzo molto attaccato alla famiglia ma sempre sul territorio, con amici di ogni tipo.
"Conosceva tante persone e ne abbiamo avuta la prova in questi giorni, tantissime persone sono venute a trovarci e il filo rosso che ha unito i ricordi è che per tutti Assane era l'amico col quale potevi parlare di tutto, al quale potevi raccontare tutti i tuoi problemi e lui ti tirava su, aveva sempre una parola positiva per te. Non ho ritrovato una sua foto nella quale lui non sorridesse, ma era sorridente e saggio assieme. L'incontro con Assane non ti lasciava mai indifferente, ti cambiava la giornata e a volte la vita. E anche io, che in caso sono la figlia maggiore, sapevo che quando avevo un problema potevo sempre rivolgermi a lui. La raccolta fondi che hanno organizzato è stata una sorpresa che non ci aspettavamo."
"Assane era molto legato a noi e noi volevamo bene a lui - ricorda Luca Bombini, direttore responsabile del Ponte a Elsa - ha iniziato a giocare qui da piccolo e qui è tornato quando, dopo un periodo in cui ha sognato di diventare un calciatore professionista, ha deciso poi di impegnarsi per la società e per i più piccoli. Siamo contenti e onorati di poter ospitare, in accordo con la famiglia, la fiaccolata di domani sera, perché il campo del Ponte a Elsa era anche la sua casa. Qui come istruttore stava iniziando a impratichirsi, era un po' un jolly, passava dagli esordienti ai pulcini ai giovanissimi, e chi lo ha conosciuto anche per poco lo ha notato per la sua passione per il calcio, che trasmetteva a chi gli stava intorno. Avrebbe meritato di più come calciatore, ma era felice anche così."
Domani pomeriggio, sabato 30 novembre, dalle 14 alle 18, si terrà una commemorazione con rito musulmano, non il funerale, a La Vela di Avane, organizzata da Mohamed Niane, referente dell'associazione senegalese empolese valdelsa, in accordo con il Comune di Empoli. Si tratta della preghiera e la lettura del corano, viene fatta tradizionalmente al settimo giorno dalla morte.
La sera alle 21 invece, appuntamento al campo di calcio di Ponte a Elsa, per la fiaccolata e la serata di ricordo organizzata dalla famiglia in accordo con la locale società sportiva.
"Lo ricorderemo così, qui, con i suoi amici - dice Adama - e con la nostra famiglia, la società sportiva e tutti quelli che gli volevano bene. Poi, quando da Careggi ci daranno la possibilità di riprenderlo, andremo a dargli l'ultimo saluto e la sepoltura in Senegal, a Linguère, da dove veniamo e dove ci sono e sepolture dei nostri familiari, tornerà lì nella nostra terra". Tornerà là il suo corpo, ma resterà qua in tantissime persone il suo ricordo e l'impegno di vivere una vita responsabile, solidale e con il sorriso, come quella che sapeva vivere Assane.
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