L'Arma celebra la Virgo Fidelis e ricorda la Battaglia di Culqualber

Nella suggestiva cornice del Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero, grazie alla disponibilità dei Monaci Vallombrosani, i Carabinieri della provincia di Livorno si sono riuniti in ricordo della ricorrenza del 21 novembre, giornata dai molteplici significati per l’Arma dei Carabinieri tutta. Il 21 novembre, infatti, oltre a celebrare la patrona dell’Arma, la Virgo Fidelis, viene commemorata la “Giornata dell’Orfano” come momento di vicinanza ai familiari dei Carabinieri caduti nell’adempimento del dovere.

La data stessa, inoltre, riveste particolare significato perché il 21 novembre 1941 il 1° Battaglione Carabinieri e Zaptiè mobilitato si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa, la Battaglia di Culqualber, in Abissinia – l’odierna Etiopia – una battaglia lontana nel tempo e nello spazio ma che è sempre attuale nel richiamare quei principi di fedeltà e di sacrificio che, allora come oggi, contraddistinguono l’essere Carabiniere.
Inviato a difendere un caposaldo definito di “vitale importanza”, il Battaglione resistette, anche contrattaccando, per tre lunghi mesi alle violente offensive di preponderanti ed agguerrite forze nemiche. Ma, nonostante gli sforzi, i razionamenti e le privazioni, la lotta era troppo impari ed il Comandante ed i suoi Carabinieri compresero che non avrebbero potuto vincere.
Decisero quindi, coscientemente, di affrontare per l’ultima volta il nemico, corpo a corpo, fino all’estremo sacrificio della vita. Quel gesto eroico valse la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera dell’Arma.
Quei caduti fanno parte di una – purtroppo – folta schiera di Carabinieri che, in pace ed in guerra, in Italia e all’estero, si sono sacrificati pur di tenere fede al giuramento prestato. Questa è la motivazione per cui il 21 novembre si celebra la Virgo Fidelis – la Vergine Fedele – e contemporaneamente la “Giornata dell’Orfano”: la grande famiglia dell’Arma ricorda i suoi caduti e si stringe attorno a loro familiari che, con coraggio e dignità, ne hanno sopportato la lacerante perdita.
Ma, a prescindere dalla ricorrenza, è concreta e quotidiana la vicinanza agli orfani attraverso l’ONAOMAC, l’Opera Nazionale di Assistenza agli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri, che ha assistito oltre 35.000 ragazze e ragazzi e viene finanziata con il contributo volontario di decine di migliaia di carabinieri in servizio.
Alla sentita manifestazione hanno partecipato Autorità civili e militari, tra le quali il Prefetto di Livorno, dott. Giancarlo DIONISI, l’Assessore Giovanna CEPPARELLO in rappresentanza del Comune di Livorno, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Livorno, Col. Piercarmine SICA e il Capo di Stato Maggiore della 2^ Brigata Mobile CC Col. Maurizio BIASIN.
All’Arma si sono uniti i vertici delle altre forze di polizia, delle forze armate e le rappresentanze dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Carabinieri Forestali.
Tra gli invitati anche la signora Paola CIARDI, figlia del Capitano Giotto CIARDI, Medaglia d’Oro al Valor Militare, nonché parenti e familiari delle vittime del dovere in particolare dei militari caduti in servizio.
Alle 10:30 la Santa Messa è stata officiata da S.E. Monsignore Simone GIUSTI, Vescovo di Livorno unitamente al Vicario Monsignore Paolo RAZZAUTI.

Fonte: Ufficio stampa

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