Parà morto in caserma: condannato un commilitone a un anno e tre mesi

Il tribunale di Pisa ha condannato a un anno e tre mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, Fabio Tirrito, 38enne di Casalguidi a Pistoia, per il reato di omicidio colposo in relazione alla morte del paracadutista Tiziano Celoni, 27 anni, originario di Viterbo. La sentenza prevede anche un risarcimento provvisionale di 100.000 euro ciascuno per i genitori del giovane.

L'episodio risale al 10 novembre 2017, quando il corpo del militare fu trovato in condizioni gravissime nella sua camerata presso la caserma Gamerra di Pisa. Secondo le indagini, Tirrito, dopo aver trascorso la notte fuori dalla struttura insieme a Celoni, avrebbe chiamato due commilitoni per aiutarlo a riportare il 27enne in caserma, lasciandolo sul letto senza allertare i soccorsi. Il giovane fu trovato in fin di vita solo verso le 13.30 e, nonostante i tentativi di rianimazione, il decesso risultò inevitabile.

Le indagini hanno rivelato che Celoni aveva assunto alcol e droghe. La pubblica accusa ha sostenuto che un intervento tempestivo avrebbe potuto salvargli la vita, e aveva richiesto una condanna a un anno e mezzo di reclusione.

Anche altri due militari erano stati coinvolti nella vicenda per omissione di soccorso: condannati a otto mesi con pena sospesa in primo grado, sono attualmente in attesa del giudizio d’appello.

La difesa di Tirrito, però, ha sottolineato come i periti abbiano dichiarato che non si può escludere che il consumo di sostanze stupefacenti sia avvenuto dopo il rientro in caserma. “Con questo oggettivo dubbio, non smentito in sede di discussione né dalla procura né dalle parti civili, Tirrino doveva essere assolto.”, ha dichiarato il legale, annunciando il ricorso in appello.

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