Una firma per rinsaldare la cultura della democrazia e i valori dell’antifascismo. Questa mattina nella sede dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea a Firenze, il presidente Eugenio Giani e il presidente dell’Isrt Vannino Chiti hanno sottoscritto il rinnovo del protocollo d’intesa decennale che da tempo lega il lavoro dei due enti sulla storia della lotta di Liberazione, delle stragi nazifasciste, della Costituzione, dell’Italia del Novecento.
L’accordo attribuisce all’Isrt il ruolo di consulente scientifico per le iniziative che la Regione Toscana promuove nel campo della storia contemporanea e delle politiche della Memoria. Inoltre conferma la responsabilità scientifica, in coordinamento con gli altri Istituti storici della Resistenza attivi nelle province toscane, di ToscanaNovecento.it, portale web dedicato alla promozione della conoscenza storica delle vicende del Novecento.
La firma odierna è un altro passo del percorso che stiamo facendo verso l’80° anniversario della Liberazione per alimentare le radici democratiche e antifasciste della Toscana attraverso la diffusione, in particolare tre le giovani generazioni, dei valori della lotta di Liberazione, alla base della Carta Costituzionale”, ha spiegato il presidente Giani ricordando due delle tappe compiute fino a oggi. “Prima – ha rammentato il presidente della Regione - l’inserimento dell’antifascismo tra i principi dello Statuto regionale”.
“Poi l’approvazione alcuni giorni fa, in Consiglio regionale della legge che aumenta e dà stabilità ai finanziamenti per gli istituti storici e centri di documentazione attivi in Toscana che si occupano di memoria e storia della Resistenza”, ha aggiunto Giani a proposito delle nuove norme toscane che assicurano fondi pluriennali agli Istituti storici delle Resistenza attivi in regione, alla Fondazione 'Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza-luoghi della Memoria Toscana', alla Federazione regionale toscana delle associazioni antifasciste e della Resistenza. “Un percorso articolato per rafforzare l’impegno per rafforzare le radici della nostra Toscana democratica – ha concluso Giani – con al centro l’Isrt e il suo patrimonio documentale e di conoscenze che raccolgono sul piano storico, culturale e civile l’eredità unitaria della Resistenza toscana”.
“La missione dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea – ha osservato il presidente dell’Isrt Vannino Chiti - è quella di conservare e diffondere la memoria storica dell’antifascismo e della Resistenza, su cui si fonda la nostra Repubblica e la convivenza democratica delle nostre comunità. Il rinnovo del protocollo con la Regione costituisce un atto di grande rilevanza perché la collaborazione con le istituzioni è essenziale per portare avanti i compiti dell'istituto. Oggi più che mai c’è la necessità che i valori della cultura democratica vengano condivisi, sviluppando attività di formazione continua che coinvolgano le persone e prima di tutto i giovani, rendendo viva quella memoria e approfondendo la ricerca storica sul nostro tempo, in particolare sulle democrazie in Italia e in Europa”.
“In Toscana, con la Regione e con i Comuni, - ha concluso Chiti - esiste una collaborazione importante. Le innovazioni introdotte nella Legge regionale 38, con la previsione dei finanziamenti triennali agli istituti, fanno della Toscana un modello e un esempio a cui guardare anche a livello nazionale”.
In occasione della firma, il presidente Giani, accompagnato dal presidente Chiti e dai ricercatori dell’Isrt, ha potuto apprezzare alcuni dei documenti, stampe, oggetti custoditi nell’archivio dell’Istituto. Tra queste testimonianze del movimento antifascista italiano e della Resistenza, il timbro del Comitato Toscano di Liberazione nazionale, il cui simbolo è all’origine dell’attuale stemma della Regione Toscana, il telegramma del presidente Terracini inviato a Piero Calmandrei per raccomandarsi di non mancare alla seduta della Costituente per approvare la Costituzione Italiana, una cartina sull’andamento della battaglia che portò nel ‘44 alla Liberazione di Firenze.
In particolare il presidente Giani si è soffermato sul portadocumenti e sull'agenda che portava Carlo Rosselli a Parigi al momento dell’assassinio, assieme al fratello Nello, per mano fascista, e sul vassoio di Ventotene realizzato nel 1940 da Ernesto Rossi durante il confino sull’isola.
Fonte: Regione Toscana
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