A Campi Bisenzio si presenta libro legato a Casapound e diventa un caso politico

La presentazione del libro "Le vite delle donne contano" di Francesca Totolo, organizzata da Fratelli d'Italia nella sala consiliare di Campi Bisenzio, ha sollevato critiche accese da parte delle forze politiche di sinistra e delle associazioni antifasciste. L’autrice, collaboratrice del giornale legato a Casapound Il Primato Nazionale, affronta nel volume temi come la criminalità attribuita agli immigrati, suscitando accuse di razzismo e propaganda neofascista.

Il volume è pubblicato da Altaforte Edizioni, legata al movimento di estrema destra Casapound. Secondo i critici, il libro è "intriso di stereotipi biasimevoli" e tenta di criminalizzare l’immigrazione, parlando di “sostituzione etnica” e insicurezza. L'evento è stato percepito come una sfida alle radici antifasciste della Toscana.

L’iniziativa prevista per il 24 novembre è diventata un caso politico. Le proteste continuano a crescere, con una forte mobilitazione di partiti e associazioni per difendere la memoria storica e i principi antifascisti.

PD, M5S e ANED contro l'iniziativa

Il Partito Democratico di Campi Bisenzio ha definito l’iniziativa un "atto di gravità inaudita", accusando la presidenza del Consiglio comunale di aver legittimato Casapound e le sue idee concedendo la sala consiliare, intitolata al partigiano Sandro Pertini. Secondo il PD, l'evento rappresenta una ferita ai valori della Resistenza e dell'integrazione, e chiede una ferma condanna da parte di tutte le forze politiche.

Anche il PD di Sesto Fiorentino ha criticato duramente l'evento, evidenziando come l’uso di una sala dedicata a figure simbolo della democrazia e dell’antifascismo, come Pertini, sia incompatibile con iniziative che veicolano messaggi ritenuti razzisti e divisivi. A margine, è stata organizzata un’iniziativa alternativa intitolata "Antifascisti… ieri, oggi e domani" con esponenti locali e scrittori, a testimonianza della mobilitazione antifascista.

L'Associazione Nazionale Ex Deportati (ANED) ha condannato l’iniziativa, sottolineando che l’apertura di una sala istituzionale a gruppi neofascisti è in contrasto con i valori della Costituzione. Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso una netta opposizione, definendo l’evento una provocazione inaccettabile, specialmente per il legame simbolico con il partigiano Sandro Pertini e i valori democratici.

Il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, ha ricordato il suo impegno passato contro la concessione di spazi pubblici per attività contrarie ai principi antifascisti. Ha ribadito la necessità di difendere i valori della Resistenza e ha chiesto al presidente del Consiglio comunale di riconsiderare la scelta.

Revocata la presentazione nella sala consiliare

In serata, ad annunciare la revoca al termine della conferenza dei capigruppo, è il presidente del Consiglio comunale Antonio Montelatici (FdI) che ha spiegato come tutti i gruppi consiliari, eccetto Fratelli d'Italia, hanno manifestato la loro preoccupazione e che in seguito ad approfondimenti, "ho ritenuto, altresì, di negare l'autorizzazione della sala così come previsto dall'articolo 30 comma 4 del regolamento del consiglio comunale". Infine, da Montelatici, viene aggiunto che "la libertà di espressione è un principio costituzionale" e sottolineato come la sua personale "storia politica e personale sia sempre stata improntata ai valori e alla difesa della nostra costituzione e dell'antifascismo".

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