Uno degli allegati della proposta di bilancio preventivo, approvata dalla Giunta comunale pochi giorni fa e che ha appena iniziato l’iter per l’approvazione da parte del Consiglio comunale è la "Ricognizione dei beni immobili non strumentali e fini istituzionali e suscettibili di valorizzazione ovvero dismissione". Si tratta di un elenco di terreni, fondi e immobili di vario genere che l’Amministrazione comunale non ritiene che debbano rimanere a disposizione dell’Ente, e quindi possono eventualmente essere messi in vendita.
"Quest’anno abbiamo fatto un lavoro certosino su questo documento – ha dichiarato l’assessore al Patrimonio Filippo Bedini - che è stato analiticamente preso in esame e significativamente sfrondato, in modo da renderlo attuale e rispondente allo stato e alla visione di prospettiva dell’Amministrazione. Naturalmente sono stati tolti i beni che durante il 2024 sono stati venduti, tra i quali spiccano l’ex convento di Santa Croce in Fossabanda e villa Giannini a Forcoli di Palaia. Siamo poi intervenuti eliminando dall’elenco beni di pregio storico-artistico che intendiamo valorizzare e rendere sempre più fruibili a cittadini e turisti come la Cappella sant’Agata, o che presto lo saranno a seguito di ristrutturazione, come la chiesa di sant’Antonio in Qualquonia. E anche la chiesa di san Vito.
Ma la parte più rivelante del lavoro – continua Bedini - ha riguardato le conseguenze che sull’elenco degli immobili alienabili hanno avuto gli esiti della "Ricognizione del patrimonio disponibile destinabile al soddisfacimento di esigenze abitative", un progetto che da molti anni avevamo a cuore e che appena mi è stata affidata la delega al Patrimonio comunale abbiamo cercato di realizzare. Da questa ricognizione è venuto fuori un elenco riepilogativo di 28 immobili, nel quale non sono stati ovviamente inseriti quelli già destinati all’Agenzia Casa, e 9 alloggi a servizio delle scuole di proprietà comunale per i quali non risulta più attuale la destinazione ad abitazioni per i custodi. Di questi fondi buona parte sono stati espunti dall’elenco degli alienabili, in parte perché utilizzabili per Agenzia Casa ed emergenza abitativa, in parte - è il caso di quelli annessi alle scuole - perché destinabili a servizi di vario genere per gli Istituti stessi. Infine sono stati tolti anche le abitazioni e i fondi con vincolo ERP già in gestione alle politiche abitative".
"Il lavoro sul piano delle alienazioni – conclude Bedini - ha riguardato anche l’inserimento nell’elenco di quegli immobili che saranno conferiti alla Patrimonio Pisa, così come già successo per la Stazione Leopolda: in particolare sono stati inserite le ex stazioncine del Trammino di san Piero a Grado, Marina e Tirrenia, che l’Amministrazione comunale ha deciso di far valorizzare alla società partecipata. Una profonda razionalizzazione, dunque, che consente di avere un piano finalmente rispondente esattamente alle intenzioni dell’Amministrazione comunale".
Fonte: Comune di Pisa - Ufficio stampa
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