Un fenomeno allarmante e in crescita, le aggressioni nei confronti dei sanitari sono cresciute del 30% in soli tre anni. Questa hanno riguardato oltre il 50% del personale, di cui un 59% donne.
La denuncia emerge dal report 'Violenza nella professione medica', ricerca basata su dati raccolti con questionario anonimo inviato a tutti gli iscritti all'Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri della provincia di Firenze. I risultati della ricerca, alla quale hanno risposto in 1697, commissionata dall'Ordine di Firenze, sono stati resi noti oggi all'auditorium dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli.
"Dal 2020 al 2023 si è registrata un'escalation di aggressioni verbali o fisiche al personale medico e sanitario della Toscana: oltre mille nei primi sei mesi dello scorso anno. Il 13% delle violenze si è verificato in ambito psichiatrico e l'11% nei pronto soccorso - dichiara il presidente Pietro Dattolo -. Il 56,7% del personale sanitario toscano è stato vittima di aggressioni e più della metà dei lavoratori under 30 ha subito violenza durante l'esercizio della professione. Il 50% più di un episodio".
Secondo quanto emerso, nel 52,8% dei casi i medici hanno risposto che nel loro ambiente non esistono sistemi di prevenzione. Il 49% di coloro che hanno subito un'aggressione ha dichiarato che non sono state prese misure di prevenzione né messo in atto interventi. Fra le vittime il 65% ha tra 40 e 69 anni, uno su quattro ha ricevuto minacce e anche violenza fisica, l'80% violenza verbale, il 60% dei professionisti da parte di pazienti ed il 40% dai loro familiari.
Dattolo è poi tornato sulla legge varata dal Parlamento contro le aggressioni in sanità: "Bene, ma non basta. Servono forze di polizia all'interno degli ospedali. Medici e personale sanitario devono poter svolgere il proprio lavoro in serenità. L'Ordine da mesi è impegnato in una campagna di sensibilizzazione sul fenomeno delle aggressioni: c'è bisogno di un rinnovato patto coi cittadini e di iniziative a partire dalle scuole. A percorsi di prevenzione e denuncia puntuale si deve accompagnare una svolta culturale, dobbiamo continuare a fare fronte comune per invertire un trend che resta inaccettabile".
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