Il lavoratore è anche un sindacalista Usb
150 pacchi al giorni in circa 6 ore. Questa la richiesta del Levante Logistica, che opera tra le province di Pisa e Luca in subappalto per Amazon, per Valter De Cillis, 30 anni.
Dopo una serie di richiami è stato licenziato per non essere spesso riuscito a completare il suo lavoro, nell'arco di un paio di anni inoltre si era viso recapitare più di 30 contestazioni disciplinari. Prima di essere licenziato gli sono stati applicati più di 40 giorni di sospensione dal lavoro.
Lo stesso Valer ha raccontato: "Una situazione creatasi per i carichi esagerati di lavoro e una filiera in cui un dipendente a contratto a tempo, di fatto, è trattato come un lavoratore a cottimo".
"Ho sempre messo il massimo della diligenza e dell'impegno - spiega il sindacalista - ma in diverse occasioni mi è stato esplicitamente contestato di aver riportato dei colli indietro. Non credo di non aver rispettato il contratto e la mia mansione e per questo insieme al sindacato impugneremo il licenziamento deciso dalla Levante logistica che riteniamo illegittimo"
La scorsa il sindacato Usb, con la partecipazione dello stesso De Cillis, ha manifestato davanti all'azienda, che ha sede nel comune di Pisa.
La risposta dell'azienda - Levante Logistica: 'licenziamento per comportamenti scorretti'
"Abbiamo definito standard elevati e un codice di condotta che i nostri fornitori di servizi di consegna devono rispettare per poter lavorare con noi. Il nostro codice di condotta è volto ad assicurare che gli autisti lavorino in un contesto sicuro e abbiano compensi e orari di lavoro adeguati. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori per definire insieme obiettivi realistici, che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti. Collaboriamo con decine di fornitori di servizi di consegna, che forniscono opportunità lavorative a migliaia di persone che si occupano di consegnare gli ordini ai nostri clienti in Italia".
Così Amazon in merito al caso del lavoratore, tramite una dichiarazione di Levante Logistica pervenuta tramite Assoespressi.
"Non ci risulta - osserva ancora l'azienda - che, in caso gli autisti riportino indietro dei pacchi non consegnati, i fornitori di servizi di consegna emettano automaticamente un provvedimento disciplinare. Il procedimento disciplinare è regolato dal contratto collettivo nazionale e prevede di riscontrare comportamenti scorretti con specifiche evidenze a sostegno. I dipendenti possono presentare giustificazioni ed essere assistiti dai rappresentanti sindacali".
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