Manifesti contro Marco Carrai fuori dal Meyer

Sono apparsi fuori dal Meyer di Firenze dei manifesti col nome e il volto di Marco Carrai. La faccia del console onorario di Israele per la Toscana, peraltro presidente della Fondazione Meyer, è stata accostata a bandiere della Palestina. Sui manifesti si legge il logo di rivendicazione del Partito Carc (Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo). L'atto ha suscitato la protesta di diverse parti politiche a Firenze e non solo.

Draghi e Stella: "Solidarietà"

Il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Marco Stella, e Alessandro Draghi di Fratelli d'Italia, vicepresidente del consiglio comunale in Palazzo Vecchio, commentano: "Totale e incondizionata solidarietà a Marco Carrai, la cui foto e nome sono stati messi su dei manifesti affissi per le vie di Firenze, con la dicitura 'sionista'. I manifesti sono firmati dal partito Carc (Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo), con il simbolo della falce e martello, accanto a manifesti della stessa organizzazione che invitano a prendere parte a una festa, sabato, in appoggio alla causa palestinese. Ci auguriamo che le istituzioni preposte rimuovano subito quei manifesti, affissi tra l'altro illegalmente", scrive Stella.

Di "ignobili manifesti appesi al Meyer" parla Draghi, chiedendone la rimozione immediata e auspicando "che il dialogo ritorni su posizioni politiche e non su questioni personali. Un attacco indegno al console d'Israele che non è un folle guerrafondaio, ma una persona che ha sempre fatto del confronto la sua arma. Spero che la solidarietà arrivi anche da altre forze politiche e riconfermo supporto al suo ruolo alla guida della Fondazione del Meyer".

Armentano: "Siano rimossi i manifesti"

Dal Partito Democratico, il consigliere comunale e capogruppo in Città metropolitana Nicola Armentano chiede di rimuovere i manifesti: "È la seconda volta in pochi mesi che esponenti politici, della società civile, nostri connazionali e concittadini, vengono additati come 'sionisti'. Condanniamo quanto accaduto, esprimendo solidarietà a Marco Carrai e chiedendo la rimozione dei manifesti affissi in alcune vie di Firenze. Noi crediamo alla cultura del dialogo e del confronto portato avanti in modo civile e costruttivo respingendo la violenza a qualunque livello".

Cocollini: "Antisemiti e violenti da emarginare"

"Solidarietà e amicizia" a Carrai vengono ribadite da Emanuele Cocollini, presidente dell'associazione Italia-Israele di Firenze. "Gli ricordiamo che essere definito 'sionista' è un onore del quale fregiarsi", aggiungendo poi l'invito alla casa del popolo Le Panche a revocare l'utilizzo delle proprie sale ai Carc, autori del manifesto, per l'iniziativa di sabato 16 novembre in solidarietà col popolo palestinese: "Gli antisemiti e i violenti vanno soltanto emarginati".

Amici di Israele: "Vicini a Carrai"

L’Associazione Fiorentina Amici di Israele manifesta la propria solidarietà al Console Onorario di Israele, Marco Carrai, vittima da giorni di una campagna denigratoria condotta mediante affissione di manifesti vergognosi sui muri dell’Ospedale Myer di Firenze, in cui si definisce Carrai come un sinonista.

Si tratta – commenta Kishore Bombaci, Presidente dell’Associazione – dell’ennesima grave intimidazione che viene portata da gruppi estremistici contro Marco Carrai che non può essere accettata e che comunque si colloca nella pericolosissima prassi ormai divenuta consueta di additare un nemico e demonizzarlo per le proprie posizioni.

E’ una vera e propria strategia di intimidazione mediante la compilazione di liste di proscrizione, la cui pericolosità non può e non deve essere né sottovalutata né tollerata. Già abbiamo avuto evidenza di come questa vergognosa pratica sia comune negli ambienti dell’estrema sinistra, ormai caratterizzata da un evidente antisemitismo che non ci si premura nemmeno a occultare. Ma tutti i sinceri democratici di Firenze debbono far sentire la loro voce contro questa barbarie, dimostrando che Firenze non è certo quella che emerge da queste azioni scellerate e sconsiderate.

Massima solidarietà a Carrai – conclude Bombaci – e ci uniamo all’appello dei tanti volenterosi che in questo momento combattono una battaglia culturale contro la violenza di pochi estremisti.

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