Circa duemila lavoratrici e lavoratori hanno sfilato per le vie della città con Cgil, Cisl e Uil, ricevuti in Consiglio regionale. Tra le richieste prolungamento ammortizzatori, Giani: "Allarme non resterà inascoltato"
Grande risposta alla manifestazione regionale di Cgil, Cisl e Uil per la qualificazione delle filiere e la tutela dell’occupazione del settore moda, che occupa oltre 110mila persone (il 40% degli addetti del manifatturiero), colpito da una grave crisi. Alta l’adesione allo sciopero di otto ore che in provincia di Firenze, epicentro della crisi che tocca però tutta la regione, era stato proclamato da Filctem-Cgil, Femca-Cisl, UilTec e Fim-Cisl, Fiom-Cgil, UilM, ovvero le categorie dei settori concia-tessile-abbigliamento-calzature e metalmeccanico (coinvolto con gli accessori metallici).
Circa duemila lavoratrici e lavoratori, insieme a delegati e rappresentanti sindacali, hanno sfilato per le vie del centro di Firenze, da piazza Adua (accanto alla sede di Confindustria Toscana) fino a via Cavour, davanti alle sedi di Prefettura e Consiglio regionale. Delegazioni sindacali hanno incontrato a margine del corteo il presidente Maurizio Bigazzi nella sede di Confindustria Toscana, sono state ricevute nel palazzo della Prefettura e hanno poi partecipato a un incontro nella sede del Consiglio regionale della Toscana, con il presidente Mazzeo, i capigruppo consiliari di tutte le forze politiche, gli assessori regionali Marras, Monni e Nardini.
"Oggi da Firenze e dalla Toscana è partito un messaggio importante: va ascoltata la voce di chi lavora nella moda e nelle sue filiere" dichiarano Paolo Gozzani della segreteria Cgil Toscana e Bernardo Marasco segretario generale Cgil Firenze. "Alle imprese chiediamo di mettere in trasparenza e legalità le filiere produttive, concentrando qui i livelli produttivi e riducendo i subappalti; serve un distretto più qualificato, con progetti industriali, che punti sul lavoro di qualità e che, una volta superata la crisi, possa essere più competitivo nel mondo. Se non usciamo da questa crisi salvaguardando i posti di lavoro, in questo anno ci giochiamo il distretto di domani. Vanno messi in campo gli ammortizzatori sociali per tutelare i lavoratori: le 8 settimane stanziate non bastano e poi non riguardano alcuni settori importanti come concia, pelle e metalleria".
Per Silvia Russo, segretaria generale Cisl Toscana, "abbiamo bisogno di essere compatti nel tutelare il grande tesoro manifatturiero della nostra Toscana. Insieme: lavoratori e datori di lavoro, Regione e Governo, comunità territoriali oltre ogni logica di campanile. Per salvare la filiera di moda, accessoristica, concia e pelletteria occorre rideterminare logiche industriali diverse e competitive. Nel frattempo dobbiamo salvare subito lavoratori, salari e competenze, terzisti e aziende, sfidando i committenti e sollecitando il governo a varare un'operazione più ampia sugli ammortizzatori. Alla Regione come istituzione chiediamo un impegno serrato che sfidi tutte le forze politiche a lavorare per una volta insieme. Altrimenti chiunque vinca le elezioni del 2025 si troverà dinanzi solo macerie in un settore finora sinonimo di qualità".
"Siamo di fronte a una crisi strutturale e non ciclica, molto difficile e mai vista negli ultimi 25-30 anni in Toscana o a livello nazionale" aggiunge Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana. "Serve una risposta importante da parte sia della Regione che delle parti datoriali - quindi a Confindustria - e soprattutto della committenza. Ci devono dare una risposta su come si può ripartire da questa crisi, che prevederà un completo cambio organizzativo del lavoro. Servono delle idee nuove, a partire da un nuovo sistema imprenditoriale regionale e nazionale che non veda più la volontà di far emergere il proprio individualismo, ma che ricerchi la volontà di aggregarsi, di fare massa critica tra le imprese per poter dare un'unica risposta alle richieste della committenza. E poi proprio quest’ultima deve dire che cosa vuole, come si fa a aggredire questo mercato con le sue novità, per riuscire a salvare più persone possibile, se tutti meglio ancora, perché la filiera è una filiera molto importante e molto qualificata".
Cgil, Cisl e Uil Toscana hanno chiesto alle imprese e alle istituzioni di affrontare urgentemente i seguenti punti:
- ammortizzatori in deroga e prolungamento di quelli presenti per tutti i settori della filiera e per tutto il periodo di difficoltà previsto;
- tutela dei livelli occupazionali da parte delle imprese della filiera anche attraverso un’equilibrata gestione degli ordinativi;
- politiche di forte contrasto all’illegalità e allo sfruttamento lavorativo;
- definizione di politiche industriali nazionali in grado di valorizzare le produzioni della filiera e salvaguardare l’occupazione e le competenze del settore;
- qualificazione e tracciamento della filiera e corretta applicazione contrattuale;
- individuazione dei fabbisogni formativi e delle relative iniziative di formazione;
- supporto ai processi di aggregazione e di innovazione;
- strumenti di sostegno finanziario ai lavoratori in difficoltà;
- convocazione del Tavolo regionale del settore MODA.
I sindacati ricevuti in Consiglio regionale
Piena vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto moda e la disponibilità a mettere in campo tutte le azioni, a livello di assemblea legislativa, che possano servire a sostenere un distretto di eccellenza che rappresenta un pezzo della storia economica e produttiva della Toscana. È questo l'impegno unitario emerso questa mattina al termine dell'incontro che si è tenuto in Consiglio Regionale con i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore tessile che hanno proclamato una giornata di sciopero e sfilato in corteo per le vie del centro di Firenze.
All'incontro con i vertici regionali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil, oltre al presidente Antonio Mazzeo, hanno preso parte il vicepresidente Marco Casucci e i consiglieri segretari dell'ufficio di presidenza Francesco Gazzetti, Diego Petrucci e Marco Stella (anche capogruppo di Forza Italia), i capigruppo Vincenzo Ceccarelli (Pd), Vittorio Fantozzi (Fdi) e Elena Meini (Lega) oltre ai consiglieri regionali Marco Martini, Fausto Merlotti, Andrea Pieroni, Elisa Tozzi e Andrea Vannucci.
"Di fronte a una situazione di estrema delicatezza come quella del settore tessile e della moda - ha spiegato il presidente Mazzeo al termine dell'incontro - serve lasciare da parte le polemiche politiche e lavorare insieme a ogni livello, regionale e nazionale. Per tale ragione ho auspicato che già in questa seduta del Consiglio Regionale tutte le forze politiche possano sottoscrivere e votare un atto di indirizzo a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori del distretto con l'impegno a organizzare quanto prima, anche insieme alle forze datoriali, un momento ulteriore di confronto in grado di definire gli strumenti migliori per affrontare una crisi pesantissima".
I commenti
Giani: "Governo faccia la sua parte, Regione pronta a reagire e rilanciare distretto"
Sciopero e manifestazione di oggi sulla crisi della moda danno ulteriore impulso alla ‘reazione’ della Toscana. Eugenio Giani interviene e assicura: "L’allarme lanciato dai sindacati non resterà inascoltato. La Regione è pronta a fare la sua parte e non solo continuando a chiedere al Governo di mettere in campo tutti gli strumenti necessari a cominciare da ammortizzatori sociali adeguati: siamo pronti a lavorare a un progetto di reazione alla crisi e al tempo stesso di rilancio del distretto toscano della moda e del lusso. Vogliamo farlo con i sindacati dei lavoratori e con le imprese e le loro associazioni, comprese naturalmente le griffe alle quali chiedo la stessa collaborazione che la Toscana è pronta ad offrire oggi, in questo momento di difficoltà, così come abbiamo offerto negli anni passati quando il mercato ‘tirava’. È il momento di ripensare il nostro distretto, conservando i tratti identitari che sono parte della nostra storia ma al tempo stesso trascinandolo sul terreno dell’innovazione provando ad innalzare la qualità e contemporaneamente lavorando sulla legalità. Il tavolo che ho già convocato per il 18 sarà l’occasione per iniziare a lavorare insieme a questo progetto".
Funaro: "Situazione preoccupante. Vicini a lavoratori e imprese"
"La crisi che sta attraversando il comparto della moda ci preoccupa: rischia di avere forti ripercussioni negative sul territorio, sia a livello economico che sociale. Firenze e la Città metropolitana sono vicini ai lavoratori, alle loro famiglie e alle imprese". Lo ha detto la Sindaca Sara Funaro, commentando la manifestazione di stamani indetta da Cgil, Cisl e Uil per la crisi in cui versa il settore della moda. "Il sistema produttivo della moda è strategico per il tessuto economico fiorentino, regionale e nazionale - ha continuato -. È uno dei settori chiave del sistema produttivo di Firenze, dell’area della Piana e nazionale. Ci attiveremo per chiedere al Governo di intervenire concretamente per aiutare un settore che fa parte del patrimonio produttivo del nostro territorio e del nostro Paese e che tiene alto nel mondo il valore del made in Italy".
Fonte: Ufficio stampa
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