Assistiamo ancora una volta a una esibizione di forza che dimostra l'incapacità di questa Amministrazione Comunale di mettersi in discussione e, eventualmente, di rivedere le proprie scelte. Nella seduta del Consiglio Comunale di Vinci del 8/11/2024 è stata discussa la mozione presentata dal gruppo “In Comune per Vinci” sui “CONTRIBUTI” degli uffici tecnici della Regione Toscana in merito al Piano Strutturale Intercomunale (PSI). La mozione chiedeva sostanzialmente al sindaco di adoprarsi insieme agli altri sindaci per indicare ai tecnici incaricati di RECEPIRE le diverse indicazioni critiche degli uffici della Regione, che è un'istituzione gerarchicamente superiore. I contributi entrano nel merito di queste problematiche: l'estensione arbitraria del confine del Territorio Urbanizzato a danno di quello rurale (per consentire di realizzare villette e residenze anche dove la LR65 lo vieterebbe); il sovradimensionamento del piano non giustificato dai trend socio economici; la richiesta di avere nei PIANI OPERATIVI una prevalenza del RIUSO rispetto alla nuova edificazione; la richiesta dei comuni, ovviamente bocciata, di togliere i vincoli e consentire l’abbattimento di quasi un migliaio di ettari di zone boscate in pianure. A tal proposito gli indirizzi regionali, codificati nella Legge Regionale n. 65 del 2014, parlano chiaro e cioè prescrivono una forte limitazione del consumo di suolo dando priorità al riuso di ciò che già esiste. Il sindaco, in questa circostanza, anziché entrare nel merito, si è limitato a dire che sarà il tecnico Parlanti, con le sue controdeduzioni, a rispondere a tutte le osservazioni presentate dai cittadini e, contestualmente, a prendere in esame anche gli ammonimenti della Regione. Il consiglio comunale si troverà quindi a ratificare di fatto le risposte alla Regione concordate tra i cinque sindaci. Operazione questa del tutto impropria perché mescolando due situazioni essenzialmente differenti (la Regione svolge una funzione normativa mentre i cittadini 'osservanti', svolgono quella rivendicativa) e delegando la risposta al tecnico incaricato fa emergere la volontà di NON RIMETTERE IN DISCUSSIONE gli orientamenti del Piano Strutturale adottato e soprattutto di non consentire nessun dibattito aperto nei nuovi consigli comunali usciti dal voto. A nostro parere questo è un modo per scansare gli ammonimenti della Regione e per evitare di aprire un vero confronto democratico. Ma in fondo cosa rivela questa condotta? Una volontà ostinata di ripercorrere le stesse orme dei precedenti amministratori PD, quella cioè di privilegiare gli interessi privati a svantaggio della salvaguarda del territorio, che continua ad essere considerato come una riserva da saccheggiare, in una piena ottica predatoria. In barba, dunque, ad una necessaria attenzione al proprio territorio, che invece imporrebbe di non consumare più suolo e di non svenderlo. Quel che più preoccupa è l'assoluta indifferenza per la grande questione del cambiamento climatico i cui effetti sono sempre più devastanti e sotto gli occhi di tutti. Da ultimo, quel che sconcerta ancor di più è che la maggioranza del consiglio comunale, bocciando con voto compatto la mozione, che ha avuto i voti solo della opposizione del centrodestra oltre al nostro, accetta questa deriva in modo acritico, senza batter ciglio.
In comune per Vinci
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