Franca Conforti, Maria Canocchi e Vincenza Manfredi, un patrimonio di conoscenze che in tre conta 250 anni circa, sono alcune delle ultime eredi, attive ricamatrici, del Punto Tavarnelle. Quando hanno iniziato a tenere ago e filo, al fianco delle loro mamme e loro nonne, erano solo delle bambine di dieci anni e dopo poco meno di un secolo le signore dell’artigianalità locale, testimoni di una pagina preziosa della storia sociale e culturale del territorio, continuano a praticarlo quotidianamente con amore, meticolosità, competenza.
Un punto dopo l’altro, infilato con pazienza su un foglio giallognolo a più strati, come si faceva una volta, seguendo il perimetro dei disegni tratteggiati a mano. Rettangoli, quadrati, archetti e motivi floreali, rete e sodo che si incastrano armoniosamente per creare originali composizioni geometriche e figurative fino a rappresentare, nei casi più complessi, il pizzo con la tradizionale coppia dell’omino e della donnina, raffigurati l’uno accanto all’altro. Tra le abili ricamatrici c'è chi sa impuntire e realizzare il merletto in tutte le sue fasi, e chi si è specializzato nell’applicazione su tessuto. In comune Franca, Maria e Vincenza hanno il progetto “Impara parte col Punto Tavarnelle”, ideato, promosso e organizzato dal Comune di Barberino Tavarnelle con l’obiettivo di ‘salvare’ una tradizione a rischio di scomparsa.
Il Punto Tavarnelle, nato all’alba del secolo scorso per iniziativa di una suora che insegnava l’arte del ricamo presso l’asilo Vincenzo Corti di Tavarnelle. E’ con le ricamatrici di Barberino Tavarnelle che la giunta Baroncelli ha avviato da alcuni giorni la seconda edizione del corso gratuito, realizzato in collaborazione con l’agenzia formativa Chiantiform di cui fa parte il Comune, per riscoprire e valorizzare un’esperienza artigianale d’inizio Novecento, entrata a far parte del patrimonio identitario del Chianti e resa famosa dall’impiego che ne fece Salvatore Ferragamo per la realizzazione delle famose scarpe indossate negli anni Sessanta dalle dive del cinema internazionale.
Simbolo di una tradizione familiare e al contempo collettiva, il lavoro su foglio è più di una passione per Franca, Maria e Vincenza che hanno risposto positivamente all’invito del Comune di insegnarlo a chiunque volesse imparare. “Le nostre storiche artigiane del pizzo di Tavarnelle - commenta l’assessore alle Tradizioni Popolari locali Paolo Giuntini - sono le colonne portanti del progetto che nella scorsa edizione ha diplomato decine di ricamatrici e nella nuova stagione, appena partita, si propone di formare circa cinquanta aspiranti ricamatrici di tutte le età, un ringraziamento a loro e a Sabina Pelli che si sono messe a disposizione per portare avanti questa importante tradizione che racconta la comunità delle origini”.
Fonte: Ufficio Stampa Associato Del Chianti Fiorentino - Ufficio Stampa
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