La storia del bacino di Roffia non smette mai di sorprendere. Una vicenda nata male e sviluppatasi peggio che con il passare degli anni sta evidenziando tutte le sua problematicità, nonostante si sia fatto di tutto per “infiocchettare” una deprecabile situazione costata alle casse pubbliche decine e decine di milioni di euro.
La vicenda di Roffia parte da lontano quando incredibilmente venne scavata parallelamente all’asta dell’Arno una cava di rena che lambiva per alcuni chilometri le sponde del fiume, con possibili problematiche idrauliche per la piana circostante. Si tentò di camuffare la situazione trasformando la buca di Roffia in un centro sportivo con annessa palazzina da destinare agli atleti degli sport di acqua investendo un miliardo di vecchie lire. Una palazzina progettata, realizzata e mai utilizzata e caduta in degrado, poi finalmente abbattuta con ulteriore pesante costo a carico delle casse comunali. Poi si pensò di trasformare la cava di rena in cassa di esondazione. Anche in questo caso i problemi non mancarono. Prima l’interruzione dei lavori per cedimento dell’argine divisorio con il fiume con conseguenti perdite milionarie, poi le cause giudiziarie conseguenti a diritti avanzati da privati che si risolsero in rimborsi milionari erogati dalla Regione per sanare il contenzioso.
Per camuffare le criticità del sito si introdusse l’idea della “cittadella degli sport d’acqua” poi si ipotizzò addirittura la nascita del lido di San Miniato e successivamente si parlò addirittura di un utilizzo in occasione delle olimpiadi. Ma come sempre il diavolo fa le pentole ma non i coperchi ed ecco verificarsi un fatto che annulla e umilia tutte le chiacchiere fatte in passato. La Federazione Italiana Canottaggio in questi giorni ha comunicato che non ci sono i presupposti per ospitare a Roffia eventi agonistici di canottaggio a livello nazionale. Una decisione quella della Federazione attesa perchè a detta degli esperti non sarebbero stati effettuati i lavori necessari e promessi per rendere il bacino idoneo ad ospitare gare a livello nazionale.
Allo stato delle cose non è importatne conoscere a chi – Regione o Comune - i lavori di adeguamento non realizzati competevano. Regione e Comune sulla vicenda del bacino di Roffia hanno semptre marciato compatti e compattamente si devono asumere le responsabilità del diniego ricevuto dalla Federazione canottaggio. Il gioco dello scarica barile in questo case è inaccettabile.
La “cittadella degli sport d’acqua” è miseramente fallita o meglio affondata, e con essa tutte le chiacchiere spese negli anni per promuovere un sito “difficile” del quale non c’era niente di cui vantarsi.
SEZIONE LEGA SAN MINAITO
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