Crisi del settore moda e conciario, PD: 'Finalmente il governo si è svegliato'

”Richiesti un tavolo unico di crisi, estensione della CIG al 31 dicembre 2025 e sostegni speciali anche per le piccole aziende conciarie sotto i 15 dipendenti"


Finalmente il Governo italiano ha preso coscienza della crisi strutturale che ha investito il comparto conciario, calzaturiero ma più in generale il settore moda.
Dopo mesi di tavoli di crisi, vari incontri ai ministeri, è arrivato ieri l'annuncio del Ministero del lavoro di otto settimane di cassa integrazione in deroga nel 2024 per affrontare la crisi del comparto moda che sta investendo le imprese. Solamente due mesi in più, quando la toppa è peggio del problema. Si spendono 800 milioni per realizzare due centri di detenzione in Albania ma non si trovano risorse per aiutare seriamente lavoratori e famiglie in difficoltà.

Come il nostro territorio e la Regione Toscana chiedevano da mesi, il governo anche se con imbarazzante ritardo, è riuscito ad approvare anche ammortizzatori sociali per le imprese, anche artigiane, fino a 15 dipendenti, dei settori abbigliamento, calzaturiero e tessile. Nello scarno comunicato del ministero del lavoro non si fa menzione del settore conciario ma noi vogliamo sperare che sia soltanto un refuso perché altrimenti sarebbe veramente grave. È inoltre previsto che l’integrazione salariale, erogata ordinariamente dal datore di lavoro al dipendente e poi rimborsata dall’Inps, possa essere direttamente pagata dall’Istituto previdenziale nel caso in cui esistano serie e documentate difficoltà finanziarie.

Prendiamo atto, che il governo seppure, con i tempi lunghi che evidentemente gli sono propri per determinate questioni, diversamente dall'emanazione di certi D.L. (Decreti-legge), sia riuscito a prendere quanto meno cognizione della realtà della situazione che il nostro distretto sta vivendo, tuttavia le misure prese sono del tutto insufficienti e non rispondono pienamente alle reali necessità come più volte ribadito dai sindacati.

Come sostenuto da tempo, chiediamo che la durata degli ammortizzatori sociali straordinari per le lavoratrici e i lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti sia prolungata al 31 dicembre 2025, ben più di soli due mesi, con un monitoraggio costante del suo utilizzo che ci consenta di evidenziare eventuali criticità e operare correttivi in tempi celeri, anche prevedendo l'eventuale estensione della sua durata laddove le 8 settimane previste al massimo dal Ministero non fossero sufficienti.

Rileviamo inoltre, con crescente preoccupazione, come questo governo dimostri una totale mancanza di visione strategica per lo sviluppo di una politica industriale non solo per il nostro territorio, ma per l’intero Paese. Un vuoto di idee che impedisce di affrontare in modo strutturale le crisi che colpiscono settori chiave dell'economia italiana, lasciando il paese senza una direzione chiara per il futuro.

Sosteniamo la proposta che la crisi strutturale del comparto moda che stiamo vivendo debba essere affrontata con un unico tavolo che veda seduti tutti i soggetti a vario titolo coinvolti e chiamati a mettere in atto strumenti di sostegno: pensiamo, intanto, alla presenza di tutti e due i ministeri, Ministro Economia e Finanze e Ministero delle Imprese e del Made in Italy; le Regioni dove insistono i distretti interessati; i Comuni (se cresce la disoccupazione crescerà anche il disagio sociale sui territori); le organizzazioni di categoria e le delegazioni sindacali.

Comunicato Stampa Partito Democratico del Valdarno Inferiore

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