Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione d’Inchiesta sull’alluvione Elisa Tozzi, interviene in merito all'esondazione dell'Elsa dello scorso 18 ottobre scorso a Castelfiorentino e alle recenti dichiarazioni della sindaca Giannì:
Secondo il sindaco di Castelfiorentino Francesca Giannì l’esondazione dell’Elsa dello scorso 18 ottobre sarebbe stata provocata dalla mancanza di arginature sul fiume e sul torrente Pesciola di competenza e gestione della Regione Toscana. A quanto pare il primo cittadino ha acquisito della documentazione che comprova delle responsabilità della Regione Toscana. Qui il dato è squisitamente politico: o il sindaco, del Pd, mente e allora deve dimettersi.
O ha ragione e allora ad andare a casa devono essere Giani e Monni. Non ci possono essere tentennamenti quando si parla della vita dei cittadini toscani. Siamo stanchi di dover temere per ogni ondata di maltempo e anche su questo ci sono precise responsabilità. In Toscana ci sono intere zone che vivono oggi una condizione di arretratezza dal punto di vista della prevenzione del rischio e anche dal punto di vista infrastrutturale. Il Pd sta continuando a gestire la pianificazione del territorio non considerando il rischio.
Tutta questa situazione sta generando un conto salatissimo che pagano i cittadini e le imprese colpite dal maltempo. Loro meritano ogni nostro sforzo per fare chiarezza sulla vicenda e ottenere i sostegni necessari. Per questo presenteremo un'interrogazione in Consiglio regionale al quale spero che la Regione sia capace di dare una celere risposta viste le palesi responsabilità”
La consigliera Tozzi, ieri, ha effettuato un sopralluogo sul posto dell'alluvione insieme ad una delegazione di FdI dell'Empolese Valdelsa. Era presente anche la consigliera comunale di Castelfiorentino Serena Urso: "Auspico che l'Amministrazione Comunale, anche attraverso le interrogazioni dell'opposizione, ci prenderà in considerazione e valuterà ciò che gli viene proposto. Serve una collaborazione di tutti per far si che le persone ritornino nelle loro case e le aziende tornino a lavorare come prima. Soprattutto una collaborazione unanime per far pervenire i finanziamenti a livello regionale per far ripartire queste aziende e far tornare le persone nelle loro case. Si deve infine far luce e chiarezza sulle responsabilità"
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