Scopre un raggiro a un imprenditore ma tenta estorsione alle figlie: arrestato

Avrebbe scoperto un raggiro ai danni di un imprenditore di Prato, avrebbe messo insieme un dossier in grado di incriminare una donna che avrebbe circuito l'industriale, ma poi sarebbe diventato estorsore anche lui: avrebbe detto alle figlie dell'uomo di essere in possesso di materiale scottante ma avrebbe voluto 180mila euro per consegnarlo. Un trentaduenne, originario di Treviso e di professione osteopata, è stato arrestato dopo un'indagine della guardia di finanza.

L'uomo è deceduto il 3 gennaio. Era proprietario di un ingente patrimonio, come riportano le fiamme gialle: ventitré immobili dal valore di circa quattro milioni di euro e ulteriori risparmi/titoli per circa 750mila euro. Era in cura dall'osteopata, che avrebbe scoperto il raggiro di una donna nei confronti dell'imprenditore, molto noto a Prato.

Il 32enne avrebbe contattato le due sorelle figlie dell'industriale e chiesto 180mila euro per consegnare registrazioni (audio e video): all'interno alcuni colloqui effettuati durante i trattamenti fisioterapici dai quali emergeva che il padre era stato "impossibilitato di prendere qualunque decisione e di essere succube di una determinata persona, che ha dissipato gran parte delle sue ricchezze", scrivono le fiamme gialle.

Nel 2022, a seguito della lettura da parte di alcuni documenti riguardanti la causa di separazione dei propri genitori, le due sorelle hanno appurato che il padre era affetto da diverse patologie e che aveva rappresentato di non voler avere alcun rapporto con le figlie. Tuttavia, le due erano state nominate eredi universali, mentre veniva disposto un legato, consistente nella somma di venti mila euro e in un’autovettura, a una terza persona. A seguito della documentazione ricevuta dall’Agenzia delle Entrate di Prato, le figlie hanno scoperto che dal 2020 al 2023 il padre aveva venduto quasi tutti gli immobili a prezzi irrisori e effettuato una donazione di denaro di 100mila euro a detto soggetto.

Non erano le uniche anomalie. Le sorelle hanno scoperto lo svuotamento del conto corrente (quasi 300mila euro in meno in tre anni), l'emissione di assegni per oltre 300mila euro tra il 2021 e il 2023, pagamenti con carte di credito di 130mila euro circa nel corso del 2022 e del 2023. Inoltre hanno notato la mancanza di oggetti in oro e di un Rolex del padre. "Tali condotte apparivano incompatibili con le precarie condizioni di salute del padre e con il suo tenore di vita, tant’è che da una perizia effettuata su incarico del Tribunale di Prato l’imprenditore era risultato poco lucido e con molte difficoltà a deambulare" dicono i finanzieri.

L'uomo aveva soggiornato in Veneto dove aveva conosciuto l'osteopata. Questi nell'agosto del 2024 ha contattato le sorelle su Instagram dicendo di conoscere vicende sul padre e sulla dilapidazione del patrimonio.  L’osteopata avrebbe riferito alle donne di avere molte registrazioni (sia video che audio) effettuate durante i trattamenti fisioterapici al padre, oltre ad altre registrazioni con alcuni colloqui con la persona che aveva approfittato del padre, nel corso delle quali quest’ultima affermava di decidere anche per conto dell’imprenditore, impedendogli di contattare le figlie.

Dopo averle incontrate all’inizio del mese di ottobre 2024, in un bar di Padova, avrebbe preteso il pagamento di una somma di 180mila euro per consegnare le registrazioni. Le due sorelle si sono accordate con l’osteopata affinché lui si recasse a Prato il 18 ottobre scorso, presso il Mc Donald, dove si sarebbe dovuto effettuare lo scambio, con la consegna di due assegni circolari da novanta mila euro cadauno, in cambio di tutto il materiale registrato.

"L’attività investigativa, che si è nutrita del prezioso contributo dei militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Prato, ha consentito di arrestare il professionista all’esito dello scambio effettivamente avvenuto all’interno del Mc Donald. Le risultanze delle attività eseguite saranno vagliate dal giudice preposto e, dunque, la responsabilità delle persone sottoposte alle indagini dovrà essere valutata nelle successive fasi del procedimento penale" concludono dalla guardia di finanza.

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