Secondo i sindaci la superstrada non supporta più la quantità di veicoli giornalieri, 90mila solo tra Firenze e Santa Croce. Tra gli interventi sostenuti "l'allargamento delle carreggiate, corsia di emergenza e terza corsia dove necessaria"
La superstrada Fi-Pi-Li è stata progettata tra gli anni 60 e 70, per un contesto ben diverso dall’odierno. L’inadeguatezza dell’arteria a sopportare il traffico quotidiano è sotto gli occhi di tutti. Nonostante gli interventi di sistemazione realizzati in alcuni tratti, permangono enormi criticità, in particolare nel tratto compreso fra Empoli e Lastra a Signa.
È così che i sindaci dei tre comuni che più di altri subiscono le ricadute negative dell’attuale dell’inadeguatezza della Fi – Pi - Li hanno deciso di scrivere una lettera al presidente della Regione Eugenio Giani affinché venga avviata una seria riflessione. Si tratta dei sindaci di Lastra a Signa, Montelupo Fiorentino ed Empoli, rispettivamente Emanuele Caporaso, Simone Londi e Alessio Mantellassi.
È oggettivo che la situazione sia mutata negli anni: i 3 comuni avevano complessivamente 25.000 abitanti in meno rispetto a oggi e le aree industriali erano molto meno sviluppate ed estese. Lo sviluppo immobiliare e il caro prezzi del capoluogo ha fatto sì che molti fiorentini scegliessero di abitare nelle zone limitrofe per poi spostarsi quotidianamente.
Ad oggi si contano quasi 90.000 veicoli al giorno nel tratto da Firenze a Santa Croce sull’Arno e le statistiche evidenziano più di una segnalazione al giorno per quanto riguarda gli incidenti (solo dall'inizio del mese di ottobre sono almeno cinque gli incidenti segnalati, soprattutto tra Lastra e Montelupo). La giornata di martedì 8 ottobre è stata la punta dell’iceberg di una situazione che ormai necessita una risoluzione. Se il ribaltamento di un camion è un qualcosa che purtroppo può accadere, più difficile è pensare che questo evento da solo (per fortuna senza feriti) possa causare per 7 ore il blocco dell’intera tratta che da Firenze porta verso la costa.
Una situazione che ha ricadute pesanti su tutto il territorio, come specificano i tre sindaci: "A bloccarsi, in contesti del genere con la Fi-Pi-Li chiusa, non sono infatti solo le strade statali, ma anche quelle interne, con un effetto a catena che colpisce anche chi viaggia ben lontano dall’arteria principale. - affermano Caporaso, Londi e Mantellassi - A nostro avviso non è più rimandabile una discussione sulla definizione di una strategia che possa portare a diminuire l’impatto negativo di certi problemi che sono diventati ormai quasi quotidiani. Insieme a quello che dovrebbe essere un utilizzo efficiente dei mezzi pubblici, occorre quindi parallelamente iniziare a definire una serie di interventi, come l’allargamento delle carreggiate in alcuni tratti, l’inserimento della corsia di emergenza ed eventualmente la valutazione di una terza corsia ove necessaria".
Negli anni le ipotesi fatte sono state diverse, dalla creazione di un soggetto come ToscanaStrade che possa migliorare la gestione e la manutenzione alla necessità di realizzare una terza corsia. L’intento dei tre sindaci è quello di invitare il Presidente della regione ad avviare un confronto, anche con il coinvolgimento dei territori, che porti in tempi congrui ad interventi di miglioramento della circolazione, alleggerendo la ricaduta sulla viabilità interna, attraverso opere strutturali da sostenere con idonei finanziamenti.
Fonte: Ufficio stampa
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