Corsi di nuoto per donne musulmane: il sindaco Pianigiani rivendica una scelta di "Inclusione, integrazione e pari opportunità"

Polemica a Figline e Incisa sul corso di nuoto, per il primo cittadino "iniziativa che non limita i diritti di nessuno". FdI attacca: "Sinonimo di azzeramento sociale"


"L’attivazione di un corso di nuoto dedicato alle donne musulmane presso la piscina di Figline è una scelta che va nella direzione dei valori fondamentali della nostra comunità: inclusione, integrazione e pari opportunità. Come amministrazione, crediamo che lo sport debba essere un diritto accessibile a tutti, e ciò significa anche rispondere a specifiche esigenze culturali e religiose, quando queste rappresentano una barriera alla partecipazione". Così in una nota il sindaco di Figline e Incisa Valdarno, Valerio Pianigiani.

L’iniziativa, "introdotta da Uisp nasce da una richiesta concreta da parte di donne che vogliono praticare sport, ma che hanno bisogno di condizioni particolari per farlo in serenità - prosegue il sindaco. Organizzare un corso con istruttrici femminili -e riservare la piscina una volta alla settimana nel primo mattino- è una scelta che rispetta la loro cultura senza togliere nulla agli altri cittadini. È un modo per allargare la partecipazione e per garantire che nessuno venga escluso dalla possibilità di svolgere attività fisica e di vivere la socialità che lo sport può offrire.

Questa iniziativa non limita i diritti di nessuno, anzi li amplia, perché mira a coinvolgere anche chi altrimenti resterebbe ai margini. Accogliere le diversità significa arricchire la nostra comunità, costruire un tessuto sociale più forte e aperto. In un momento storico in cui le divisioni e le paure sembrano prevalere, - conclude Pianigiani - noi vogliamo dare un segnale opposto: qui l’integrazione non è una parola vuota, ma un impegno concreto".


Michelotti e Venturi (FdI): "Nuova forma di ghetto"

"L'esatta antitesi dell'integrazione e dell'inclusività è la scelta di blindare, in una piscina, un gruppo di donne musulmane, per garantirgli lezioni di nuoto riservate. L'associazione di promozione sportiva che ha in gestione la piscina comunale di Figline Valdarno che ritiene di promuovere con una simile modalità equità e parità, scambia evidentemente per un diritto una forma di ghettizzazione, andando nella direzione esattamente opposta ad una equilibrata e sana convivenza nel nostro paese di ogni persona, qualsiasi sia il credo. Si tratta, peraltro, di una piscina comunale, di fatto quindi in essere grazie a denari pubblici; dettaglio quest'ultimo che, per quali possano essere i valori ispiratori dell'associazione sportiva che ha ipotizzato questo corso 'speciale', dovrebbe essere rispettato imponendo un simile progetto. Le parole del sindaco di Figline Valdarno Valerio Pianigiani, invece che di condanna su una vera e propria divisione chirurgica tra persone, evocano i principi sui quali si basa la comunità, come le pari opportunità, l'inclusione e l'integrazione. Ricordiamo al primo cittadino che una forma di nuovo ghetto, perché a questo darà vita il progetto dei corsi, è sinonimo di azzeramento sociale di alcuni individui e non certo di una convivenza tra pari diritti. Faremo un’interrogazione parlamentare ed una comunale per avere chiarezza". Lo scrivono, in una nota, il deputato e vicecoordinatore regionale toscano di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti e il coordinatore comunale e capogruppo del partito di Figline Valdarno Enrico Venturi.

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