Dal Messico a Empoli per raccontare al mondo la devastante violenza del capitalismo estrattivista

Nella mattina di sabato 12 ottobre si è svolto l’incontro nel Comune di Empoli con la delegazione messicana composta dal Centro per i diritti umani Frayba e da rappresentanti del Congresso Nazionale Indigeno, che ha incontrato l’assessore alla cultura Matteo Bensi e il Consigliere Leonardo Masi.

La delegazione è stata invitata ad Empoli dal Centro Sociale Intifada all’interno di un viaggio che stanno facendo in tutta Europa per far conoscere la situazione di violenza e spoliazione che si vive in questi anni nel loro paese.

I vari interventi hanno mostrato un quadro generale della situazione che si sta vivendo questi anni in Messico, caratterizzata da una devastante violenza criminale –che ha lasciato 400 mila assassinati e 150 mila persone sparite negli ultimi 18 anni-, una violenza che si intreccia con l’implementazione di numerosi mega progetti infrastrutturali o estrattivi che generano spoliazione di risorse e distruzione dei territori di numerose comunità indigene. Quelle esperienze che si organizzano e che lottano per la difesa dei propri territori e delle proprie forme di organizzazione sociale e culturale, subiscono la criminalizzazione della protesta e dure repressioni.

Il Congresso Nazionale Indigeno che, nelle loro parole, “è la casa di tutti i popoli indigeni del Messico” perché composto da rappresentanti di tutte le 68 lingue indigene che si parlano nel paese, è concepito come “un progetto di vita contro il capitalismo estrattivista e devastatore, per la difesa dei territori, le risorse e la cultura”, che come molte altre organizzazioni sociali ha sofferto forti repressioni. Infatti, nei suoi 28 anni di esistenza conta con 137 militanti assassinati, 29 fatti sparire e attualmente ha 81 prigionieri politici.

Il rappresentante del Frayba ha mostrato come questa violenza criminale è arrivata in questi anni anche in Chiapas, mettendo in difficoltà l’esperienza dell’autonomia zapatista, in cui decine di comunità stanno resistendo per difendere la propria gente e le proprie istanze dell’autogoverno indigeno.

Il quadro che ci hanno mostrato del Messico è quello di un paese in cui le dinamiche degli attori capitalisti, oltre a promuovere progetti estrattivisti che distruggono i territori, si intrecciano sempre più con gli interessi dei gruppi criminali, generando un contesto complesso e confuso in cui si sfuma la distinzione tra attori legali e illegali, e in cui la popolazione subisce dinamiche di violenze estrema e in cui chi lotta rischia di essere ucciso e fatto sparire.

La richiesta della delegazione messicana è innanzitutto che si diffondano le informazioni attorno a queste problematiche che stanno vivendo, perché per loro la visibilità a livello internazionale può dare dei margini di manovra e di protezione di fronte alla violenza, allo stesso tempo invitano a creare ponti con associazioni e istituzioni italiane per aprire possibili strade di collaborazione e scambio reciproco.

 

Csa intifada /Comunità in Resistenza Empoli

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