Ad un anno e mezzo dalla partenza effettiva della programmazione 21-27, la Toscana ha attivato quasi la metà delle risorse del Fondo Sociale Europeo plus. Su oltre un miliardo e 83 milioni di euro di dotazione complessiva che dovrà essere rendicontata entro il dicembre 2029, il 42% è già stato “movimentato”.
Il Fondo Sociale Europeo, nel frattempo diventato plus, è lo storico fondo UE dedicato al sostegno dell’inclusione socio-lavorativa. Oggi è al centro della seconda giornata della Fiera Toscana del Lavoro alla Fortezza da Basso di Firenze, mentre si susseguono i colloqui di lavoro tra candidate, candidati e aziende.
Sono state attivate circa 150 procedure, finanziati 2.730 progetti, raggiunti circa 102 mila destinatarie e destinatari. La partecipazione delle donne è pari al 48%, mentre 14.723 sono finora i giovani dai 18 ai 35 anni (esclusi bambini, bambine, ragazze e ragazzi in età scolare) beneficiari. Circa 90mila i minorenni raggiunti dai laboratori PEZ (Progetti Educativi Zonali).
“Grazie a questo Fondo – ha sottolineato l’assessora a istruzione, formazione professionale, lavoro, Università e ricerca, pari opportunità Alessandra Nardini, nell’intervento di apertura della giornata -, come Regione stiamo sostenendo interventi come il rafforzamento del sistema regionale degli ITS Academy, ampliandone l'offerta formativa, l’introduzione di piani di welfare aziendale nelle imprese per favorire la conciliazione tempi di vita e di lavoro e una più equa distribuzione del carico di cura. Inoltre stiamo continuando a finanziare una misura virtuosa come le Borse di dottorato Pegaso che mette in rete le Università toscane, fino alla nuova principale misura messa in campo in questa legislatura: Nidi Gratis. Quest’ultima – ha proseguito - mi rende particolarmente orgogliosa perché afferma un principio chiaro: il nido deve essere un diritto per tutte le bambine e per tutti i bambini e non un privilegio per chi nasce in una famiglia che può permettersi di sostenerne il costo. Il nido, infatti, è il primo strumento per combattere povertà e disuguaglianze educative e poi, in secondo luogo, è anche uno strumento di conciliazione per le famiglie. In questi primi due anni abbiamo gia' garantito questa opportunità a circa 27 mila bambine e bambini”.
Oggi all’incontro, oltre a dirigenti regionali, beneficiarie e beneficiari delle misure finanziate con il Fondo, hanno partecipato in videocollegamento l’Autorità di gestione del Pr Fse+ 21-27 della Toscana Elena Calistri, e il vice capo unità direzione generale Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea Leonardo Colucci.
“Il Fondo Sociale Europeo Plus – ha aggiunto l’assessora Nardini - è una leva straordinaria per migliorare le condizioni di vita delle cittadine e dei cittadini toscani, per promuovere pari opportunità, per combattere tutte le disuguaglianze esistenti, siano essere di genere, generazionali o territoriali”. “Le misure che mettiamo in campo – ha concluso - sono davvero tantissime e si pongono proprio l'obiettivo di garantire a tutte le persone pari diritti e dignità: la lotta contro le disuguaglianze è il filo rosso che guida le nostre scelte, perché vogliamo una Toscana dove non ci siano né persone, né territori, di serie A e di serie B”.
Durante la mattinata, spazio anche ad alcune azioni innovative finanziate dal Fse+21/27. Tra queste un avviso rivolto a Comuni e Unioni di Comuni da circa un milione e 750 mila euro, che resterà aperto fino alla fine di ottobre. Riguarda misure di rigenerazione attraverso la promozione della partecipazione attiva per prevenire fenomeni di disagio e insicurezza. A parlarne è intervenuto l’assessore alla cultura della legalità e alla sicurezza Stefano Ciuoffo. “Il nostro compito – ha detto - è contribuire alla tenuta della coesione sociale delle comunità, cercando di intervenire prima che i processi di degrado producano fenomeni di esclusione degenerazione del tessuto. Ma se sosteniamo solo la rigenerazione urbana materiale dei luoghi intercettiamo solo una parte del problemi connessi alle trasformazioni delle città. Occorre dunque dare supporto alla rigenerazione delle comunità locali, delle diverse criticità. Per questo – ha concluso - vogliamo sperimentare un percorso nuovo. Cerchiamo di valorizzare e attivare cittadini, volontariato, in processo integrato. Nelle aree che presentano segni di affaticamento l’importante è recuperare un senso di appartenenza e restituire ai cittadini l’idea che ognuno può essere una soluzione”.
Fonte: Regione Toscana
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro