La strage del '44 avrà il suo archivio: fisico, digitale, interattivo

L'archivio per trasmettere alle generazioni future la memoria della strage e dei fatti dell'estate del 44 si farà. A parlarne dagli studi di Radio Lady la sindaca di Fucecchio Emma Donnini, intervistata da Cristina Ferniani, ospite in radio per commentare l'esito della rassegna "Estate44" che ha visto la realizzazione di undici eventi tra agosto e settembre in memoria della strage avvenuta 80 anni fa. Una rassegna cui hanno partecipato circa 1500 persone e che ha confermato il bisogno di mettere a sistema e rendere consultabili i tanti ricordi già raccolti e lavori di ricerca fatti in questi anni.

L'archivio della memoria, ha spiegato la sindaca: "Sarà un'archivio fisico e digitale, che raccoglierà e metterà a sistema tutte le testimonianza sull'eccidio del Padule e dei fatti dell'estate del 44. Che sia consultabile anche dai cittadini, utilizzabile dalle scuole studiare e fare formazione, ma che possa stimolare anche altri ricordi e testimonianze indirette". Ha detto spiegando che, durante l'ultima serie di incontri con Vittoria Tognozzi, è capitato anche che dal pubblico si siano alzati nipoti di chi quei fatti li ha vissuti per raccontare aneddoti tramandati dai nonni e finora mai condivisi. L'archivio quindi che tenga memoria di quei 174 morti, 20 dei quali bambini, e che sia strumento non solo per Fucecchio (Querce e Masserella furono le frazioni interessate dalla strage), ma anche per i territori interessati dalla strage, ovvero Monsummano Terme (frazione di Cintolese), Larciano (Castelmartini), Ponte Buggianese, Cerreto Guidi (frazione di Stabbia), ma anche per gli studiosi e per tutte le persone e le scuole interessate a lavorare sulla memoria di quegli anni.

L'idea dell'archivio risale al 2015, quando la Fondazione Montanelli Bassi, con Alberto Malvolti, che raccolse circa 20 voci di chi aveva vissuto la guerra e lo sfollamento. Un lavoro da riprendere, integrare, ampliare con i tanti ricordi emersi e lavori realizzati in questi anni.

In trasmissione la sindaca ha ricordato l'importanza del lavoro fatto da Riccardo Cardellicchio "Vogliamo rieditare e stampare presto il suo libro L'estate del '44 : l'eccidio del Padule di Fucecchio, con le foto di Marco Matteoli - ha detto Emma Donnini - perché in questi anni è stato lo strumento fondamentale per far conoscere la storia dell'eccidio alle scuole e rimarrà uno strumento importante per farla conoscere". La sindaca aveva con sè anche un altro libro "La vita che non hai avuto" di Elena Torri, ex sindaca di Lizzano in Belvedere, che racconta storia di donne e Resistenza dell'appennino tosco emiliano, storie legate a Fucecchio e a tutte quelle che composero in Italia la lunga vita lotta di Resistenza e Liberazione dal nazifascismo.

La sindaca ha anche ricordato e ringraziato il lavoro dell'assessore alla memoria Alberto Cafaro, l'attività decennale di Graziano Bellini, che accompagna i giovani nei luoghi dell'eccidio, di Firenza Guidi ed Elan Frantoio protagonisti da molti anni di lavori di rielaborazione teatrale di questa memoria, della nuova associazione di giovani "Fucecchio è libera". Forze vecchie e più giovani che, con l'archivio, avranno a disposizione un formidabile strumento per continuare a svolgere la propria attività e alimentare ancora questa memoria, che potrà rimanere viva anche quando i testimoni non ci saranno più.

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