Scoppia la polemica a Castelfiorentino in Consiglio comunale. Il vulnus della questione è il gettone di presenza da devolvere per il 'Viaggio della Memoria' per i giovani castellani nei luoghi dei campi di concentramento. A scatenare la reazione della maggioranza è la decisione contraria del centrodestra.
La proposta avanzata dai gruppi consiliari del Partito Democratico e di Castelfiorentino Una Città per Vivere prevedeva la donazione del gettone di presenza dei consiglieri comunali per finanziare la partecipazione di almeno uno studente per classe delle terze medie al viaggio. Il centrodestra all'opposizione ha detto 'No'.
Questo il comunicato dei gruppi PD e Una Città per Vivere: "È sconcertante constatare che l'opposizione ha votato compatta contro questa iniziativa. I rappresentanti di alcuni gruppi politici, in maniera del tutto strumentale, invece di sostenere un progetto che contribuisce alla crescita culturale e civile dei nostri giovani, hanno scelto di rinunciare a un gesto simbolico di solidarietà. La loro scelta di non donare il gettone di presenza evidenzia anche un'assenza di visione su cosa significhi realmente investire nel futuro dei nostri ragazzi. È fondamentale che ogni classe possa inviare uno studente o una studentessa, affinché possa poi raccontare e condividere questa esperienza con i compagni al ritorno, creando un effetto moltiplicatore di consapevolezza e memoria nella nostra comunità".
Sulla questione sono intervenuti anche Anpi e Aned. I presidenti di Anpi Castelfiorentino e Aned Empolese Valdelsa, rispettivamente Marco Cappellini e Roberto Bagnoli, si sono espressi così: "Siamo rimasti molto colpiti e dispiaciuti dalla decisione. La donazione avrebbe consentito una maggiore partecipazione al viaggio della memoria per i ragazzi delle scuole medie. Riteniamo che difendere la memoria sia un dovere di tutte le forze politiche. Non esiste una memoria di serie A e una di serie B o peggio ancora una memoria di destra e una di sinistra. Conoscere la storia è fondamentale per tutti, specie per le giovani generazioni. Le opposizioni consiliari avrebbero potuto essere più costruttive e propositive, invece che limitarsi a negare la possibilità a dei ragazzi di partecipare a un’iniziativa che certamente può essere ulteriormente migliorata, ma che rappresenta una importante occasione di crescita per tutti”.
Pronta la risposta di Serena Urso, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio: "La demagogia della sinistra non conosce limiti e soprattutto non conosce vergogna. Innanzitutto noi non abbiamo votato contro i viaggi della memoria a Mauthausen. Anzi, li riteniamo uno strumento prezioso ed utilissimo per approfondire un dramma storico senza precedenti e senza eguali come la Shoah. Noi abbiamo deciso, come è diritto di ogni singolo consigliere, di non devolvere il nostro personale gettone di presenza perché non eravamo convinti in merito ad alcuni aspetti della questione che non abbiamo difficoltà ad elencare. Prima di tutto il metodo di selezione degli studenti che potranno partecipare al viaggio. Nulla contro il fatto che si sia tenuto conto di criteri meritocratici. Ma non dovrebbero essere considerati anche altri aspetti? Ad esempio la sinistra non dovrebbe essere insensibile al fatto che noi si proponesse anche di valutare quegli studenti che hanno capacità economiche limitate. Perché non aiutare anche persone indigenti a poter fare un'esperienza formativa importante?".
Anche la Lega dice la sua: "Il Partito Democratico utilizza la donazione del gettone di presenza a favore del viaggio della memoria per fare la solita lezione morale al Centrodestra che legittimamente rifiuta questo tipo di confronto sul valore di tutti gli avvenimenti storici. L’iniziativa perde di valore nel momento in cui i prescelti sono i più meritevoli e non coloro che hanno meno possibilità economiche per accedere al viaggio. La richiesta simbolica del gettone di presenza sarebbe sicuramente più credibile se tenesse conto di tutte le realtà storiche che spesso sono sottodimensionate e mi riferisco per esempio all’eccidio delle Foibe su cui abbiamo chiesto di rinviare la votazione per poter fare un documento più completo e integrato. Possibilità che ci è stata negata".
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