Caso Keu, Comune di Santa Croce non si costituisce parte civile: botta e risposta con l'Unione Inquilini

È botta e risposta tra l'Unione Inquilini Pisa Sezione Valdarno Inferiore e il comune di Santa Croce sull'Arno, sulla non costituzione dell'amministrazione come parte civile nel processo Keu.

"Per il Comune di Santa Croce sull'Arno non cambia niente". Così in una nota Luca Scarselli, dell'Unione Inquilini Pisa Sezione Valdarno Inferiore, in merito alla non costituzione dell'ente comunale a parte civile nel processo Keu. "Avevamo chiesto alla giunta santacrocese di ritornare sulla propria decisione di non costituirsi parte civile nel processo Keu, ma siamo rimasti sconcertati dalla risposta della giunta che pensa tranquillamente di condividere la decisione della precedente giunta come se la presenza del Keu, materialmente pericoloso, sparso in almeno sessanta siti, non contasse niente, come se gli immani danni economici provocati non avessero nessuna importanza".

"Oltretutto, - proseguono dall'Unione Inquilini Valdarno Inferiore - ci complimentiamo con la giunta che riesce a superare il surrealismo di Dalì quando sostiene che sia complesso dimostrare un danno all'immagine. I fatti relativi al processo Keu hanno avuto una risonanza locale, regionale e sin dal 2021 e basta fare una semplice ricerca in internet per comprendere quanto il distretto conciario abbia ricevuto un danno di immagine".

"La motivazione della giunta è semplicemente ridicola e appare per quello che è... un favore a chi li ha preceduti! È evidente che la passeggiata che i cittadini santacrocesi hanno fatto alle urne nel giugno scorso non ha cambiato niente per questa vicenda. Sussiste, però un fatto ancor più grave - è riportato ancora nella nota. Avevamo chiesto alla giunta anche di impegnarsi nelle sedi competenti a richiedere la rimozione del Keu da tutti i siti contaminati e di richiedere nelle sedi competenti l'inizio di studi epidemiologici per controllare lo stato di salute delle persone, ora e in futuro, e su questi ultimi punti la giunta ha direttamente omesso di decidere. Reputiamo tutto ciò un fatto ancor più grave di far favori alla precedente giunta perché hanno dimostrato un totale menefreghismo nei confronti delle persone che hanno a che fare direttamente con materiale pericoloso e potenzialmente cancerogeno. Tutto ciò premesso si comunica di avere diffidato a tutti gli effetti di legge la giunta alla risposta su questi ultimi punti valutando sin da ora eventuali azioni legali nelle sedi competenti".

La replica del sindaco Roberto Giannoni: "Dimostreremo discontinuità con il nostro lavoro"

Alla nota dell'Unione inquilini risponde il sindaco di Santa Croce sull'Arno, Roberto Giannoni secondo cui la costituzione di parte civile porterebbe all'uso di soldi pubblici per la causa senza avere la certezza da un punto di vista legale di poter dimostrare il danno subito: "La discontinuità la dimostreremo con il nostro lavoro e non con i soldi pubblici. Per questo non ci costituiremo parte civile nel processo Keu. In primo luogo il Comune per quanto emerso fino ad oggi dalle indagini, potrebbe costituirsi parte civile solo per danno di immagine e non per aver subito un danno ambientale o più genericamente un danno materiale, infatti per quanto emerso dagli atti, l'intera vicenda Keu non avrebbe causato danno ambientale al territorio del comune di Santa Croce Sull'Arno. Inoltre per quanto riguarda la dimostrazione in sede civile, dopo l'esito del potenziale processo penale, di un danno di immagine, risulta difficile concretizzarla e quantificarla trattandosi di una danno immateriale a un Ente. In altre parole una volta chiuso l'eventuale processo Keu, sarebbe complesso dimostrare il danno al fine di una quantificazione civilistica. Dall'altra parte però, – continua il sindaco – costituendoci parte civile andremmo a impegnare le casse comunali con ingenti costi legali e quindi un aggravio amministrativo per l'Ente".

"In sostanza - conclude Giannoni - con buona probabilità spenderemmo denaro pubblico per una presa di posizione poco sostenibile nella concretezza del diritto, perché in primo luogo bisognerebbe dimostrare e poi eventualmente quantificare, la diminuzione di credibilità del Comune di Santa Croce, scaturita dalla vicenda Keu, che essendo di fatto costituita nella maggior parte da reati di natura penale, rimangono "in collo" non all'Ente, ma bensì a chi li ha eventualmente commessi".

Unione Inquilini Valdarno Inferiore: "Inviata segnalazione alle prefetture interessate"

Alla risposta del Comune non si è fatta attender ela controrisposta dell'Unione Inquilini:"Avevamo chiesto alla nuova giunta di costituirsi parte civile nel processo keu, c'è stato risposto che la giunta aveva intenzione di non farlo. Non condividiamo assolutamente la decisione della odierna giunta e sopratutto ci sembra totalmente infondata l'idea che sia difficile dimostrare in un simile processo il danno da immagine. Infatti, da più di tre anni il Comune e il nostro territorio è associato a fatti molto gravi ed è al centro di una onda mediatica che danneggia palesemente l'immagine del Comune e del nostro territorio. Appare evidente la totale infondatezza delle affermazioni rilasciate dal primo cittadino santacrocese. Non solo, sui costi delle spese legali, che in caso di condanna possono essere eventualmente recuperati, non comprendiamo perché il Comune di Santa Croce li sollevi e tutti gli altri comuni non lo abbiano fatto".

Inoltre, prosegue la nuova replica a firma di Luca Scarselli, "abbiamo già reso noto che la giunta comunale non ha risposto alle nostre richieste in cui si chiedeva l'impegno del Comune a richiedere la rimozione del Keu dai tutti i siti interessati e sempre nelle sedi istituzionali a richiedere studi epidemiologici e sia stata diffidata a tutti i sensi di legge. Così, tutto ciò premesso abbiamo segnalato i suddetti fatti alle quattro Prefetture interessate territorialmente dal Keu".



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