Con l'arrivo dell'autunno c'è chi sfrutta i momenti liberi per andare a funghi. Porcini, ovuli e via discorrendo diventano il bottino di una mattinata in montagna. In tanti in Toscana hanno come hobby la ricerca di questi preziosi frutti della terra, ma non è una cosa da prendere alla leggera.
La raccolta dei funghi è sottoposta a delle regole precise. Proviamo a rispondere a tutte le domande sia per chi è più esperto sia per chi è alle prime armi.
Serve un permesso? Quanto si paga?
Per andare a raccogliere funghi in Toscana serve un permesso. Lo rilascia la Regione Toscana e costa 25 euro per un anno e 13 euro per sei mesi, è valido ovunque in tutto il territorio regionale.
Ci sono delle differenze, però. Chi vuole raccogliere i funghi epigei spontanei nel solo territorio del Comune di residenza non è tenuto a munirsi di alcuna autorizzazione, gli altri effettuare un versamento sul conto corrente postale n. 6750946 intestato a Regione Toscana, un bonifico tramite codice IBAN (IT87 P076 0102 8000 0000 6750 946), oppure un versamento tramite IRIS, la piattaforma della Regione Toscana per i pagamenti su servizi toscana.
C'è una differenza che riguarda anche i non residenti in Toscana: chi viene da fuori regione deve pagare 15 euro per l'ok giornaliero, 40 per un'autorizzazione a sette giorni consecutivi, 100 per un anno. Il pagamento deve essere effettuato sul conto corrente postale n. 6750946 intestato a Regione Toscana, oppure con bonifico tramite codice IBAN (IT87 P076 0102 8000 0000 6750 946)
In ogni caso la ricevuta deve riportare la causale ‘Raccolta funghi' e le generalità del raccoglitore e va conservata e portata con sé al momento della raccolta, insieme a un documento di riconoscimento. "Si consiglia di dotarsi di copia della ricevuta, che resta l'unica prova del versamento effettuato, e che potrà essere esibita in sostituzione dell'originale in caso di smarrimento, furto etc. Si ricorda che l'amministrazione regionale non rilascia copie dei pagamenti" scrivono dalla Regione.
I permessi cambiano da zona a zona?
Come informa la Regione Toscana, "per la ricerca all'interno dei parchi, nazionali o regionali, occorre prendere visione dei rispettivi regolamenti che possono prevedere ulteriori autorizzazioni e/o modalità di raccolta diverse da quelle fissate dalla legge regionale".
Inoltre ci sono alcuni comuni che hanno deciso di applicare limitazioni sulla raccolta. L'elenco è lungo e potete trovarlo QUA.
Quanti funghi si possono raccogliere?
Il limite di raccolta giornaliero per persona è di tre chili a testa, salvo il caso di un singolo esemplare o più esemplari concresciuti di peso superiore. Il tetto giornaliero sale a dieci solo nel caso in cui i residenti nei territori classificati montani della Toscana facciano la raccolta nel proprio comune di residenza (per esempio una persona di San Marcello Pistoiese che trova dieci chili di porcini vicino a casa).
Non ci sono limiti, invece, per imprenditori agricoli e soci di cooperative agroforestali che, in possesso dell'attestato di idoneità al riconoscimento delle specie fungine rilasciato dagli Ispettorati micologici, svolgano la raccolta, a fini di integrazione del proprio reddito, nella provincia di residenza.
Quali funghi è vietato cogliere?
Ci sono dei divieti, sempre stando alla Regione. Infatti è vietata la raccolta di esemplari delle seguenti specie, nel caso in cui la dimensione del cappello sia inferiore a:
- quattro centimetri per il Genere Boletus sezione Edules (porcini);
- due centimetri per l'Hygrophorus marzuolus (dormiente) e per il Lyophyllum gambosum (prugnolo)
Inoltre è vietata inoltre la raccolta dell'ovolo buono quando non sono visibili le lamelle.
Dove e quando si raccolgono i funghi?
Vale la regola aurea dei fungaioli: le zone con tanti funghi non si dicono. Limitiamoci quindi a dire dove è permesso raccogliere funghi, senza entrare nel dettaglio geografico.
"La raccolta dei funghi epigei è consentita nei boschi e terreni non coltivati nei quali è permesso l'accesso e non sia riservata la raccolta dei funghi stessi. Nei parchi nazionali e regionali e nelle altre aree protette la raccolta dei funghi può essere soggetta a norme diverse e subordinata al possesso di autorizzazioni rilasciate dai soggetti gestori, sulla base di specifici regolamenti" scrive la Regione.
La raccolta può essere esercitata da un'ora prima del sorgere del sole a un'ora dopo il tramonto.
Che strumentazione usare?
Questo dipende dalle vostre capacità e esperienze, il consiglio è di vestirsi comodi - e pesanti, a seconda del clima - e di usare abbigliamenti adatti, onde evitare cadute. Questo significa pantaloni lunghi in tessuto spesso e resistente per proteggere le gambe scarponcelli o stivali con suola a carro-armato, sia per la protezione che per ridurre il rischio di scivolamenti e cadute. È utile munirsi di una giacca impermeabile in caso di maltempo.
Si ricorda che è vietato l'uso di sacchetti di plastica per portare i funghi, il consiglio è di avere un corbello vecchio stile o un borsone capiente (incrociando le dita, ovviamente): contenitori rigidi e areati, dunque, atti a diffondere le spore. Nella raccolta non devono essere usati strumenti che rovinano il micelio, lo strato superficiale del terreno e gli apparati radicali della vegetazione (rastrelli).
La raccomandazione è di portate coltellino e spazzolino per ripulire i funghi sul posto liberandoli dal terriccio. Non deve essere raccolto il fungo tagliando il gambo alla base ma estratto per intero dal terreno.
Una volta che ho raccolto i funghi, posso mangiarli?
È meglio, anche se si è fungaioli doc, passare prima da un secondo controllo. Soprattutto se non si è esperti nel riconoscere i funghi commestibili bisogna rivolgersi al personale qualificato del servizio micologico del Dipartimento della Prevenzione. Una conoscenza inesatta delle caratteristiche dei funghi può essere causa di intossicazioni anche gravi. La consulenza è gratuita.
Sul sito dell'azienda sanitaria di riferimento, nelle pagine dedicate, sono indicate le modalità di accesso agli sportelli per il riconoscimento dei funghi, i giorni e gli orari di apertura.
Importante: l’ambiente naturale deve essere rispettato quindi anche i funghi velenosi o sconosciuti non devono essere distrutti perché necessari al delicato equilibrio dell’ambiente del bosco.
Cosa serve, infine?
Lo scriviamo per ultimo ma è una regola di base. Serve attenzione, sia prima sia durante sia dopo la ricerca dei funghi.
Per andare a raccogliere funghi servono un’adeguata preparazione fisica, la conoscenza del territorio, una gran dose di prudenza: possono contribuire a evitare incidenti anche seri. Serve anche attenzione all'ambiente che ci ospita, fondamentale.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a URP Regione Toscana, al numero verde 800-860070.
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