Progetto RSA a Sovigliana, il sindaco Vanni risponde alle polemiche: "Amministrare è guardare al meglio per la collettività"

La replica alle critiche mosse da opposizione e Comitato, "la collina non era a destinazione agricola". In Toscana "oltre 45mila anziani non autosufficienti, posti letto solo per il 24%", le Rsa "daranno risposta a tante famiglie"


Continua a far parlare la questione legata alla costruzione di due nuove strutture Rsa a Sovigliana, frazione di Vinci. Dopo le polemiche delle scorse settimane, il 10 settembre si è tenuto il Consiglio comunale in cui è stata discussa la variante per la realizzazione delle due strutture, che si è concluso con l'approvazione a maggioranza di alcuni documenti propedeutici alla realizzazione di una struttura socio-sanitaria dedicata all'accoglienza e alla cura di pazienti non autosufficienti. Una lunga seduta, che si è protratta fino a notte fonda, alla quale hanno partecipato opposizioni e Comitato Salviamo la Collina dal Cemento che, l'indomani, hanno presentato le proprie considerazioni (Qui la notizia). Alle critiche sollevate, adesso giunge la replica dell'amministrazione comunale.

Ad entrare nel merito è il sindaco di Vinci Daniele Vanni, che ha risposto alle domande di gonews.it.

Le opposizioni lamentano oneri di costruzione bassi che saranno utilizzati anche per future costruzioni, tempi troppo stretti per non far slittare il progetto come previsto dal POC e contestano la scelta di due RSA attaccate per eludere la legge che indica massimo 80 posti. Parlano in definitiva di "interpretazione delle norme a favore del privato". Quale è la posizione del Comune su queste critiche?

"L'opposizione cerca di trovare pretesti per delegittimare l'intervento facendo finta che sul nostro territorio non ci sia un problema relativo alla mancanza di posti letto nelle strutture socio-sanitarie. Nello specifico l'aliquota dei costi di costruzione individuata per i servizi di interesse pubblico permetterà di agevolare tutte quelle realtà che vorranno investire a Vinci in termini di servizi primari importanti per la realtà. Nella discussione in consiglio comunale è stato contestato che anche i cinema rientrano in questa categoria. Magari venisse un investitore per realizzare un cinema a Vinci. Sarebbe un servizio culturale e di intrattenimento utile a giovani e famiglie. C'è un approccio diverso sull'idea di servizi utili per la collettività che in questo momento ci separa fortemente dalle idee dell'opposizione.

Sui tempi non sono d'accordo. La richiesta del permesso a costruire è di quasi un anno fa. Quanto tempo dobbiamo impiegare per dare risposte certe a chi vuole investire sul nostro territorio? Sul numero dei posti letto c'è un aspetto importante. Le RSA hanno rette (da cui va scalata la quota sanitaria che è circa il 50%). In Toscana di solito le rette hanno una forbice, secondo le zone e le strutture, che si aggira dai 2800 ai 3600 euro. Andando a vedere i dati le rette più alte sono nelle zone con RSA più piccole che non riescono a razionalizzare i costi e dove sono numericamente poche perché viene a mancare il principio della concorrenza. Alla luce di questo l'intervento che verrà fatto a Sovigliana è positivo anche perché permetterà di avere rette più basse".

Il progetto era iniziato già nella scorsa Amministrazione. Perché la nuova Giunta ha convintamente supportato quella scelta?

"Perché allo stato attuale abbiamo una carenza importante di posti letto rispetto alle esigenze della nostra popolazione che sta sempre più invecchiando. La media europea dei posti letto è di 49 ogni 1000 abitanti over 65. In Italia siamo agli ultimi posti insieme a Turchia e Polonia con una media di 19 posti letto. Nell'area empolese la media è 14,9. A Vinci non ci sono strutture di questo tipo. Nell'ultimo anno nella nostra area le domande per accedere alle RSA sono aumentate quasi del 50% e alcune famiglie anche del nostro comune, visto la carenza dei posti letto, sono state costrette a portare i propri familiari in strutture a quasi 100 km di distanza".

La critica è quella di aver fatto l'interesse di un privato che però ha come scopo legittimo quello di fare utili. Quali ricadute positive secondo voi avrà invece la struttura in termini socio-sanitari ed anche economici?

"La struttura prevista a Sovigliana sarà accreditata dal sistema regionale sanitario regionale e include la realizzazione di opere di urbanizzazione per oltre 1,8 milioni, tra ciclabile, strada, parcheggio, nuove fognature per via Grocco e via Alfieri, una rotatoria, 170 nuovi alberi e un parco pubblico inclusivo progettato con l'aiuto dell'associazione Vorrei Prendere il Treno. Sarà il primo parco progettato completamente per la condivisione del gioco nella nostra area e sarà un luogo di aggregazione importante per bambini e famiglie. Inoltre la struttura assumerà circa 120 persone dando priorità ai residenti dei nostri territori. Anche questo tema è stato spesso sottovalutato nella discussione, ma anche questo è un aspetto fondamentale in termini economici ed occupazionali".

La contrarietà al progetto è partita dalla questione ambientale, ossia l'urbanizzazione di una collina a destinazione agricola. Si è detto che la RSA poteva essere fatta altrove, recuperando immobili o nel cosiddetto quartiere ecologico. Quali sono le vostre risposte su questi temi ambientali sollevati?

"La collina non era a destinazione agricola. Nel precedente Regolamento Urbanistico nella zona tra via Alfieri e via Grocco era previsto un intervento di nuove edificazione residenziali. Penso che avere una struttura socio-sanitaria che eroga servizi ai cittadini sia un miglioramento rispetto alla previsione precedente".

Quali sono i tempi ad oggi del progetto? Quale l'iter?

"Approvata la convenzione in consiglio comunale adesso sarà rilasciato il permesso a costruire e partiranno gli interventi per realizzare le opere di urbanizzazione".

Perché è importante questo progetto politicamente e dai punti di vista sanitario e socio-economico?

"Perché permetterà di dare una risposta a tante famiglie che hanno o avranno anziani non autosufficienti. Siamo una popolazione che sta invecchiando rapidamente. In Toscana ci sono oltre 45.000 anziani non autosufficienti gravi e per solo il 24% di loro siamo in grado di assicurare dei posti letto. Dobbiamo pensare a questo in una dimensione generale, di bene per la collettività. Sono consapevole che chi aprirà la finestra di casa dopo l'intervento non troverà più un campo, ma una struttura. Capisco le loro proteste, ma non le condivido. Chi amministra non deve guardare all'interesse dei singoli, ma ciò che è meglio per la collettività".

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