Condividere e analizzare informazioni per prevenire e contrastare cyber attacchi, segnalare le emergenze relative a vulnerabilità, minacce ed incidenti informatici, identificare l’origine degli attacchi che hanno come obiettivo la cooperativa, sensibilizzare il grande pubblico sui rischi informatici e creare una consapevolezza partecipata su come agire e difendersi rispetto alle minacce digitali.
Sono alcune delle azioni previste dal Protocollo d’intesa per la prevenzione e contrasto dei crimini informatici su sistemi informativi critici sottoscritto da Unicoop Firenze il Centro operativo per la sicurezza cibernetica – C.O.S.C. Toscana della Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica.
I contenuti sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Unicoop Firenze alla presenza di Lorena La Spina, Dirigente C.O.S.C. Toscana, di Francesca Gatteschi, Direttrice soci Unicoop Firenze e Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze. I sistemi informatici e le reti telematiche di supporto alle funzioni istituzionali di Unicoop Firenze sono da considerare infrastrutture sensibili la cui tutela riveste un interesse pubblico. Per questo è necessario prevenire e contrastare ogni forma di accesso illecito, anche tentato, che intenda interrompere i servizi, sottrarre indebitamente informazioni. Oltre alla prevenzione e repressione del crimine, il protocollo prevede un impegno congiunto per la sensibilizzazione del pubblico con incontri tematici nei Coop.fi e informazioni diffuse a soci e clienti attraverso la rete dei punti vendita Unicoop Firenze. Obiettivo della cooperazione fra il C.O.S.C. “Toscana” e Unicoop Firenze, ispirata al principio della sicurezza partecipata, è ridurre i danni e i costi conseguenti a interruzioni dei servizi erogati attraverso i sistemi informatici e di telecomunicazioni, a vantaggio dell'intera collettività.
Le dichiarazioni
Lorena La Spina, Dirigente del C.O.S.C. della Polizia postale per la Toscana
«Tra il 2018 ed il 2022, gli attacchi informatici sono stati caratterizzati da una tendenza in forte aumento, ai danni di enti governativi, pubbliche amministrazioni, società che operano in settori strategici dell’economia e del mercato. Le tecniche utilizzate dai malviventi sono sempre più sofisticate, al fine di aggravare le conseguenze degli attacchi. Il fenomeno è oggetto di particolare attenzione anche a livello normativo, come dimostrano anche i più recenti interventi normativi e, in particolare, la legge n. 90 dello scorso 28 giugno, che ha inciso proprio sulle disposizioni penali dedicate alla repressione di questo insidioso e delicato fenomeno. Attraverso protocolli come quello stipulato con Unicoop Firenze, la Polizia postale mira a potenziare e a rendere sempre più efficace la collaborazione e lo scambio informativo con i soggetti istituzionali e con le associazioni e le imprese che operano in settori strategici, per migliorare le attività di prevenzione degli attacchi informatici, a vantaggio dell’intera collettività».
Francesca Gatteschi, Direttrice soci Unicoop Firenze
«Siamo davvero molto soddisfatti di avviare questa collaborazione fondamentale per migliorare la sicurezza dei nostri sistemi e per fornire ai nostri soci e clienti informazioni e strumenti di tutela su un tema così centrale e critico come quello dei crimini informatici. Come cooperativa, la promozione della sicurezza dei consumatori è un nostro impegno costante che perseguiamo, non solo offrendo prodotti di qualità e garantiti, ma anche attraverso campagne, iniziative e attività rivolte al grande pubblico. Oltre alla difesa in prima linea insieme alla Polizia Postale, con questo progetto di “sicurezza partecipata” vogliamo lavorare sulla prevenzione e costruire una consapevolezza diffusa su come cogliere le opportunità della tecnologia, limitandone i rischi».
Cosa prevede il Protocollo
Nel dettaglio, il Protocollo, che ha validità triennale, prevede un piano di collaborazione per condividere e analizzare informazioni idonee a prevenire e contrastare attacchi o danneggiamenti in pregiudizio delle infrastrutture informatiche di Unicoop Firenze; segnalare emergenze relative a vulnerabilità, minacce ed incidenti che possano danneggiare i servizi informatici e di telecomunicazione. E ancora identificare l’origine degli attacchi che abbiano come destinazione le infrastrutture tecnologiche di Unicoop Firenze. Inoltre, il protocollo prevede la possibilità di avviare un'attività formativa congiunta sui sistemi e sulle tecnologie informatiche utilizzate, nonché sulle procedure di intervento per prevenire e contrastare gli accessi illeciti o i tentativi di accesso illecito ai danni di tali sistemi e tecnologie.
Particolare attenzione è rivolta anche alla divulgazione sulla cybersicurezza presso il pubblico di soci e clienti per i quali saranno organizzati eventi di sensibilizzazione e formazione aperti a tutti e delle attività di informazione nei punti vendita e verrà promossa una campagna social in collaborazione con l'Informatore; inoltre, dai prossimi giorni attraverso l'impianto di filodiffusione, nei punti vendita verranno periodicamente diffuse delle pillole audio di cyberigiene, un insieme di buone prassi e consigli utili da seguire per ridurre al minimo i rischi legati all'utilizzo di sistemi informatici, preservando così l'integrità e la sicurezza dei dati personali.
Gli appuntamenti nei Coop.fi
Nei prossimi mesi, nei punti vendita Unicoop Firenze, verranno organizzati alcuni appuntamenti aperti a tutti a cura della Polizia Postale, per sensibilizzare i cittadini sulle truffe informatiche, chiarire dubbi e fornire indicazioni utili su come difendersi. Tutte le informazioni su https://informatorecoopfi.it/
Info
Conoscere i fenomeni e le tecniche più ricorrenti utilizzate dai cybercriminali aiuta a riconoscere e evitare possibili truffe e altri rischi legati alla navigazione online. Per rimanere sempre aggiornati sui principali fenomeni che accadono in rete, per chiedere informazioni o inviare segnalazioni è sempre possibile rivolgersi alla Polizia di Stato attraverso l’apposita sezione del sito della Polizia Postale https://www.commissariatodips.it
Proteggersi dalle truffe
Nel 2023 nel nostro Paese le truffe online hanno fruttato oltre 139 milioni di euro, per più di 16.600 frodi denunciate. Solo a Firenze nel 2023 il danno complessivo è stato di 4,6 milioni. Dalla casisistica rilevata dalla Polizia Postale, il caso più frequente riguarda i conti correnti: la vittima riceve una mail (fishing) o un sms (smishing), che sembrano provenire effettivamente dalla propria banca. All’interno c’è un link, che rinvia a una falsa pagina web dell’istituto di credito, in cui inserire i propri dati, per la gestione dell’home banking. Successivamente si viene contattati via telefono (vishing) da falsi operatori dell’istituto bancario, che chiedono di comunicare i codici che la vittima sta ricevendo via Sms. Così i malfattori hanno in mano sia le chiavi di accesso per la gestione a distanza del conto corrente, sia i codici usa e getta per autorizzare i trasferimenti di fondi.
Molti casi riguardano la promessa di facili guadagni. La vittima viene contattata sui social o telefonicamente fino a quando non accetta di avviare un investimento; viene poi invitato a scaricare un’applicazione sul cellulare ma in realtà l’app consente ai criminali di controllare da remoto il telefono. Nel frattempo, la vittima viene convinta a fare bonifici su conti esteri e i soldi si volatilizzano.
I portali clonati sono un altro caso frequente di raggiro: una volta comprato l’oggetto, la merce non arriva, il denaro non viene restituito e recuperare le somme è spesso difficile perché i conti beneficiari sono all’estero, cosa che complica le indagini. Bisogna quindi diffidare da offerte troppo vantaggiose e controllare che la barra di navigazione riporti il simbolo del lucchetto o, all’inizio dell’indirizzo web, la dicitura “https://”, protocollo sicuro di scambio dati.
Le esche più usate
Sms che sembrano arrivare da numeri “ufficiali” e messaggi di posta elettronica che replicano quelli di importanti enti o famose compagnie. Sono gli stratagemmi usati per spingere gli utenti a selezionare link truffaldini. Ecco qualche esempio:
Si prega di contattare i nostri uffici socioculturali. Chiama il XXX
Ciao mamma, il mio cellulare è rotto! Questo è il mio nuovo numero, mandami subito un messaggio
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Fonte: Ufficio Stampa
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