San Marino vince, fanno festa i tifosi toscani: "Finalmente una gioia"

(foto Mai Una Gioia)

Ora forse dovremmo chiamarli Quasi Mai Una Gioia. Era dal 28 aprile 2004 che San Marino non vinceva una partita ufficiale, c'è riuscito ieri, giovedì 5 settembre 2024, in una gara di Nations League con un gol di Nicko Sensoli. Avete fatto bene i conti: vent'anni senza una vittoria. Va da sé che al triplice fischio di San Marino-Liechtenstein qualcuno ha pianto di gioia.

In mezzo al tripudio sanmarinese c'era anche un toscano, che fa parte dello storico gruppo di fedelissimi tifosi Mai Una Gioia. Si chiama Daniele Dei, è originario di Capraia e Limite e ha un passato glorioso a gonews.it, essendone stato anche direttore responsabile. Ora vive in Emilia-Romagna ma, da grande appassionato di calcio e geografia, è un tifosissimo di San Marino ed è coordinatore di Mai Una Gioia. Non poteva non essere a Serravalle a vedere dal vivo la prima vittoria dopo vent'anni.

"Ero abituato a prendere sempre gol e ai risultati che cambiavano in malo modo, ero pronto anche a prendere gol. Un pareggio non sarebbe stato da buttare" confessa Dei. Solo che poi ha segnato Sensoli e San Marino ha vinto: "Ancora non realizzo questa cosa. Credo che queste situazione della vita siano degli choc, probabilmente mi renderò conto di quanto accaduto solo nelle prossime ore". Allo stadio di Serravalle Dei ha visto "un sacco di gente piangere e abbracciarsi", si dice "contento specialmente per i giocatori che si sono tolti di sotto un fardello enorme. Alcuni di loro mi hanno scritto su Whatsapp a notte fonda".

L'avversario, per quanto ostico, non era dei più forti. Poteva essere la volta buona? "Era una papabile sfida per la vittoria. Sia San Marino che Liechtenstein erano abbastanza incerottati e hanno giocato con formazioni rimaneggiate: per nazionali così piccole che faticano ad avere ricambi è un gap non da poco". Certo è che per Dei e la brigata è stata una vittoria sofferta: "Negli ultimi minuti ho manifestato calma apparente. Speravo che il gol non arrivasse, motivavo gli amici tifosi che erano con me a cantare fino al novantesimo. Ma ogni tanto mi bloccavo, perché nella mia testa frullavano tanti cori che facciamo come Brigata che poco di adattano a contesti in cui stai vincendo una partita. È strano, ma è così...".

La certezza è che Mai Una Gioia continuerà a chiamarsi così, nonostante una gioia sia arrivata... "È un nome storico che nasce dalla goliardica visione del nostro fondatore, Massimo Visemoli, e indietro non si torna. Ti dirò un aneddoto. Dopo la partita praticamente siamo tutti venuti via per andare a casa, dovevamo fare centinaia di chilometri per rientrare con il lavoro che ci aspettava il giorno dopo. Come vedi, mai una gioia... nemmeno quando vinciamo!" conclude Dei.

Un altro membro della brigata del Titano, anche lui all'interno di Mai Una Gioia, è Christian Santini. Di Vinci, pure lui legato a gonews.it di cui è collaboratore da molti anni, ha come 'seconda nazionale' San Marino.

"Me la sono vissuta via app, addirittura prima mi è arrivata la notifica del gol del Liechtenstein poi annullato dal Var. L'ultima mezz'ora dopo il gol l'ho vissuta guardando un minuto l'app e un minuto il gruppo che abbiamo... - racconta Santini -. La sensazione più bella l'ho avuta al risveglio, quando ho visto il video su Youtube. C'è un fermo immagine di un ragazzo che gioca nella nazionale a terra con le mani sul volto dopo il fischio finale, emozionatissimo".

Ancora Santini: "È bello vedere queste persone che, come noi, al mattino vanno a lavoro e la sera vanno a giocare una partita di livello europeo. Poi noi italiani tifosi di San Marino siamo sfigati per vedere le partite, RTV San Marino non può trasmettere oltre confine le partite della nazionale anche se la tv si vede pure in Italia". Un rimedio c'è, andare in loco: "Infatti per novembre mi sono attrezzato. Vado a vedere San Marino-Gibilterra". Con la speranza che per un altro successo non debbano passare ancora vent'anni.



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