Capannone pieno di rifiuti, accolto dal Tar il ricorso dei proprietari. Annullata parte dell'ordinanza del Comune di Montopoli

I giudici del Tar della Toscana hanno accolto il ricorso dei proprietari di un capannone, trovato pieno di rifiuti di natura industriale, oltre 640 tonnellate, annullando parzialmente la relativa ordinanza del Comune di Montopoli. La vicenda, riportata sul quotidiano Il Tirreno, era iniziata nel marzo scorso dopo un controllo dei carabinieri di Firenze insieme ai forestali di Pontedera, che avevano identificato la grande quantità di rifiuti stoccati nel capannone, quantità finita al centro di un’ordinanza che il Comune aveva emesso nei confronti dei proprietari dell’immobile e di coloro che seguito delle indagini erano stati identificati come autori dell’illecito.

Stimato in circa 900mila euro il costo della bonifica che l'amministrazione, nell’eventualità che non venisse realizzato il contenuto dell’ordinanza, ha dovuto mettere a bilancio preventivo, nel caso in cui si trovasse costretto a bonificare rifacendosi successivamente sui responsabili. Analizzati da Arpat i rifiuti, di natura industriale, sono derivati da lavorazioni tessili. Secondo le indagini ad essere coinvolte sarebbero due persone della zona mentre nei confronti dei proprietari del capannone al momento non sono state ravvisate rilevazioni di responsabilità né concorso nel reato. Questi ultimi, che avevano ricevuto come i responsabili l’intimazione ad effettuare la bonifica, per effettuare vigilanza sullo smaltimento, hanno impugnato l’ordinanza del Comune. Ricorso accolto dai giudici con annullamento dell’ordinanza, riguardo "alle sole posizioni" dei proprietari. In corso sull’intera vicenda ulteriori accertamenti sulle responsabilità.



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