La Pace si coltiva strada per strada, l'intervista a 'Empoli per la Pace': "La guerra ci riguarda, serve sensibilizzare"

La Pace si coltiva strada per strada, nelle piazze e nelle coscienze di ogni singolo cittadino di ogni singolo comune. 'Empoli per la Pace' è un’iniziativa nata nel maggio del 2022, pochi mesi dopo l'esplosione del conflitto in Ucraina. Di stampo 'apolitico' e aperta a tutti, mira a sensibilizzare la comunità locale, mostrando l’insensatezza della guerra e promuovendo una cultura comune basata sul dialogo e sulla non violenza. Ne abbiamo parlato con Marco Mainardi, giornalista e fra i fondatori di 'Empoli per la Pace', il quale ci ha illustrato la sua storia e i vari progetti che lui e gli altri volontari hanno realizzato per la cittadinanza ad oltre due anni dalla nascita.

Empoli per la Pace è nata in maniera semplice - spiega Mainardi - dopo una telefonata con un’esponente della sinistra empolese, Dusca Bartoli, dopo l’inizio dell’invasione russa, che mi chiese “ma non facciamo nulla per questa situazione?”. Abbiamo così riunito un po' di persone e da lì siamo partiti, con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della pace, facendo riflettere i nostri concittadini proponendo una narrazione diversa da quella che ci hanno sempre raccontato, ricercando i motivi per cui tale conflitto sia esploso, tenendo sempre al primo posto le esigenze della pace e delle popolazioni civili”.

La prima grande iniziativa svolta da 'Empoli per la Pace' fu quella della Tenda della Pace: "Mettemmo a giugno del 2022 in piazza della Vittoria ad Empoli, una tenda in cui per un anno dalle 18 alle 19 c’era un nostro volontario a presidiarla e distribuiva il nostro materiale". Le iniziative, però, non si sono limitate a questo: "Abbiamo parallelamente svolto delle iniziative come flash-mob, marce per la pace e una fiaccolata, coinvolgendo in tali attività personaggi del mondo sociale come Padre Bernardo, Rossano Rossi, Mario Primicerio ed estendo l’invito a tutti gli onorevoli della nostra circoscrizione, collaborando sempre con le associazioni locali che organizzavano manifestazioni solo per la Pace.”

Ma perché è importante promuovere la Pace e far nascere movimenti pacifisti che si articolano e che agiscono a livello locale, luoghi distanti e non toccati dalla guerra? “Noi - spiega Mainardi -  organizziamo queste attività con l’obiettivo di far capire ai nostri concittadini, che dobbiamo aver timore, perché la guerra che si sta combattendo, è una guerra che si sta svolgendo a casa nostra, l’Europa, e che è un conflitto che può evolversi in un conflitto nucleare. Quindi è un conflitto che malauguratamente può coinvolgere tutti noi. Le persone si devono rendere conto, che i civili che muoiono in guerra, sono persone come noi; le persone che sempre ci rimettono in una guerra sono i civili. Dobbiamo entrare nell’ottica che l’evoluzione del mondo è arrivata ad un punto tale che ora siamo tutti a rischio e al giorno d’oggi non esiste una diplomazia capace di gestire tali conflitti.”

La vera domanda, in fondo, è quanto spazio rimane al giorno d’oggi per la pace; Mainardi risponde amareggiato: "Da parte di chi governa, la pace non viene ricercata da nessuno. Sono tra quelli per cui è indifferente chi vincerà le prossime elezioni statunitensi, Iraq e l’Afghanistan dimostrano che gli U.S.A. hanno bombardato e ucciso civili, indipendentemente da chi ci fosse al comando. Mi fa paura che sui temi sensibili che sono di interesse collettivo, come la fine delle ostilità e il raggiungimento della pace, alla fine non cambi nulla. In linea di massima chi governa non ha fatto nulla, finché manderemo le armi, la gente continuerà ad usarle”.

Antonio Lanzo

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