Pesci morti per mancanza di ossigeno nell'oasi Wwf di Capalbio

Foto da Facebook
Nel comune di Capalbio si è prodotta un’emergenza ambientale sulla quale il Comune è tempestivamente intervenuto aprendo il centro operativo in data 7 agosto, a seguito di una prima nota informativa da parte del WWF – Lago di Burano. Da quel momento, nel culmine della stagione turistica, il Comune ha messo in moto la macchina organizzativa per fronteggiare l’evento, coinvolgendo Prefettura, Regione Toscana, Provincia di Grosseto, Arpat, Consorzio di Bonifica, WWF, Racchetta e Sacra.
Questa la nota dell'amministrazione del Comune del grossetano, pubblicata sui social.
Nel giro di 48 ore, si è prodotta una moria per anossia di pesci, esemplari adulti di cefalo, concentrati nel tratto terminale del canale delle basse. In quel momento l’amministrazione comunale ha voluto verificare in prima persona lo stato di salute del lago facendosi accompagnare dal WWF per accertare le aree di sofferenza del lago, le foto satellitari e l’ispezione rendevano chiaro come il lago avesse più aree distrofiche. L’amministrazione comunale in quel momento era di fronte ad una emergenza limitata a quel canale e con effetti ancora gestibili, così gli interventi messi in campo dal comune con Consorzio di Bonifica WWF e Sacra, erano nell’immediatezza apparsi risolutivi. Dal 14 sera gli eventi hanno avuto proporzioni preoccupanti che hanno visto i soggetti di cui sopra impegnati in una vera e propria emergenza ambientale. Di seguito il 15 Agosto, il WWF ha dato notizia al Servizio Veterinario AUSL Toscana Sud Est dello stato di fatto e della moria di pesci per anossia che, una volta raccolto, sarà smaltito attraverso ditta autorizzata.
Emerge da ciò la preoccupazione di dover nel proseguo affrontare situazioni fuori controllo memori dell’emergenza della laguna di Orbetello. È ora di ripensare al modello organizzativo e di gestione. Il futuro si annuncia con condizioni climatiche sempre più estreme, gli interventi da mettere in campo dovranno essere adeguati ad impedire emergenze come quella in corso e a proteggere un bene comune di tale rilevanza. L’emergenza attuale ci mette di fronte ad alcune irrisolte domande, a parte la gestione, di chi è la proprietà del Lago di Burano, posto che le acque sono tutte pubbliche; a chi appartengono i diritti di pesca; di chi è il pesce - vivo o morto?
Resta che l’emergenza attualmente si sviluppa nel Canale scaricatore della bassa e in due aree del Lago, di fronte al canale e di fronte alla torre di Burano, preoccupa inoltre l’estesa area distrofica nella parte del lago prospicente l’idrovora di Ponente. Ciò nonostante la risoluzione dell’emergenza prima di tutto, e l’amministrazione e il complesso degli enti pubblici insieme con le associazioni ambientali e la Società Sacra lavorano e lavoreranno senza sosta per la risoluzione delle problematiche.

Fonte: Comune di Capalbio - Ufficio Stampa



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