Quarantotto anni dopo i fatti, una donna ha ottenuto il risarcimento per aver contratto l'epatite C a causa di una trasfusione di sangue ricevuta dopo un parto cesareo nel 1976. La donna, originaria del Mugello, dovrà avere 167mila euro per danni morali e biologici.
La corte d'appello di Firenze ha condannato il ministero della Salute e il Comune di Borgo San Lorenzo, ente che all'epoca aveva titolarità sull'ex ospedale di Luco del Mugello, dove avvenne l'intervento.
La paziente ha scoperto di avere l'epatite C solo nel 2007 grazie a alcuni esami. Nel 2010 la patologia ha cominciato a avere effetti. Nel 2017 la paziente ha avuto una cirrosi avanzata che la costrinse a fare un trapianto di fegato. L'operazione è andata bene ma ci sono stati strascichi e la donna ha un'invalidità del 30 per cento.
È stato in quel momento che donna ha scelto le vie legali e coi legali ha trovato il nesso nella trasfusione del 1976. I giudici, oltre a recepire le perizie che stabiliscono un nesso causale tra trasfusione e epatite C, hanno fatto decorrere la prescrizione dall'insorgenza della patologia. La notizia è stata riportata da La Nazione.
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