"Caro Mario Maltinti...". Sembra una lettera come un'altra, ma oggi quella lettera assume molto più valore. A scriverla è Julio Velasco, allenatore italo-argentino che ha portato la nazionale di volley all'oro olimpico, il primo nella storia della pallavolo italiana. Era il 1997, Velasco da poco aveva lasciato la nazionale maschile - quella della Generazione di Fenomeni, argento a Atlanta 1996 - e prese carta e penna per rispondere a Mario Maltinti, un nome che in Toscana e specialmente a San Miniato vuol dire moltissimo se si parla di volley.
Maltinti è stato l'anima della Folgore San Miniato, un uomo che sotto i suoi occhi ha visto passare generazioni di atleti, spesso anche di spessore. Se ne è andato nel 2021 a 76 anni ma i suoi insegnamenti e i suoi ricordi sono ancora vivi e vividi nella città della Rocca.
Specie oggi, che il figlio Pier Filippo Maltinti ha tirato fuori una gemma: la lettera che gli mandò proprio Velasco, appunto. "Sarà sicuramente felice anche babbo per questo trionfo. Uno di quelli che il suo piccolissimo contributo, nell’ombra, per la pallavolo l’ha sempre dato" scrive Pier Filippo Maltinti su Facebook.
Velasco nella missiva si scusava con Maltinti per il ritardo nella risposta e poi continuava: "Volevo ribaltare i tuoi grazie all''uomo di pallavolo' che tu sei, perché è grazie a dirigenti, allenatori e appassionati di questo sport come te che la pallavolo italiana è cresciuta così tanto. Io ho dato solo il mio contributo, da allenatore della nazionale. Ma è al lavoro di quelli come te, che spesso si impegnano nell'ombra e fra mille fatiche e pochi riconoscimenti, che la pallavolo italiana deve molto".
Parole bellissime, commoventi, che arrivano da uno dei più grandi. Dirette, però, a un altro grandissimo come l'indimenticato Mario Maltinti. Che sicuramente sarà contento per l'oro dell''amico' Velasco.
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